Coronavirus: l'origine della Pandemia e le fake news sugli animali domestici

Coronavirus: l’origine della Pandemia e le fake news sugli animali domestici

Daniele Ingemi

Coronavirus: l’origine della Pandemia e le fake news sugli animali domestici

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venerdì 20 Marzo 2020 - 08:10

L'attuale ipotesi più probabile, afferma l'OMS, è quella di un animale, che come ospite intermedio, abbia svolto un ruolo nella trasmissione del virus dai pipistrelli all'uomo

Lo scorso 31 dicembre 2019, mentre il mondo si preparava all’avvento del 2020, la Commissione Sanitaria Municipale della città di Wuhan, in Cina, ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmoniti atipici nella città di Wuhan, e nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso dove vengono venduti frutti di mare e animali vivi.

Il 9 gennaio 2020, le autorità sanitarie cinesi hanno riferito che è stato identificato un nuovo Coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza del genoma. I focolai di nuove infezioni virali tra le persone sono sempre fonte di preoccupazione per la salute pubblica, specialmente quando c’è poca conoscenza delle caratteristiche del virus, di come si diffonde tra le persone, di quanto gravi siano le infezioni risultanti e di come trattarle.

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus che causano infezioni nell’uomo ed in una varietà di animali tra cui uccelli e mammiferi come gatti, cammelli e pipistrelli. Alcuni Coronavirus sono zoonotici, cioè si possono trasmettere dagli animali all’uomo. Ad oggi sette Coronavirus hanno dimostrato di infettare e causare malattie nell’uomo. Quando i Coronavirus animali si evolvono, possono infettare le persone e poi diffondersi da persona a persona, facendo il così detto “salto di specie” e possono causare focolai di malattia come è accaduto in passato per la Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS-CoV) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).

Ad oggi la fonte primaria di questo nuovo Coronavirus non è ancora certa, e sono in corso indagini per identificarla, ma il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle malattie (ECDC) indica l’origine animale come più probabile. Secondo l’OMS sempre più prove scientifiche dimostrano il legame tra il 2019-nCoV con altri Coronavirus già noti circolanti nei pipistrelli. Tuttavia, la via di trasmissione del virus dalla fonte animale all’uomo, al principio dell’epidemia, è ancora sconosciuta, e sono in corso studi a riguardo.

L’attuale ipotesi più probabile, afferma l’OMS, è quella di un animale, che come ospite intermedio, abbia svolto un ruolo nella trasmissione del virus dai pipistrelli all’uomo, ed invita a rafforzare le attività di controllo sull’igiene degli alimenti e sulle buone pratiche igieniche nei mercati con presenza di animali vivi, volte a proteggere le persone dalle possibili malattie sia zoonotiche sia di altra natura.

La trasmissione da uomo a uomo del nuovo virus e la trasmissione ad operatori sanitari è stata confermata dalle autorità cinesi e dall’OMS. Le modalità di trasmissione del virus non sono ancora del tutto chiare e sono necessarie maggiori informazioni epidemiologiche, che vengono costantemente aggiornate e valutate, ma la via di trasmissione principale risulta essere quella respiratoria.

Il 30 gennaio 2020, dopo la seconda riunione del Comitato di sicurezza, il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il focolaio da nuovo Coronavirus 2019-nCoV un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PublicHealth Emergency of International Concern – PHEIC), allertando i governi nazionali a non prenderla sottogamba.

L’11 febbraio 2020, seguendo le best practices per denominare le nuove malattie infettive dell’uomo sviluppate in collaborazione con l‘OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) e la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), l’OMS ha denominato la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV COVID-19 (abbreviazione di “coronavirus disease 2019”). Il 12 febbraio 2020 il nuovo Coronavirus è stato denominato Sindrome Respiratoria Acuta Grave da Coronavirus 2 (SARS-CoV-2).

L’11 marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e di gravità e sia dai livelli allarmanti di inazione di alcuni paesi ha dichiarato che l’attuale emergenza da COVID-19 può essere caratterizzata come una pandemia.

Il 12 marzo 2020, il Direttore dell’OMS ha sottolineato che definire l’attuale epidemia internazionale da SARS-CoV-2 come una pandemia, non vuol dire arrendersi, vuol dire rafforzare e raddoppiare le misure di sanità pubblica in tutti i paesi del Mondo. “E’ una pandemia controllabile – afferma il Direttore dell’OMS – sollecitiamo tutti i paesi ad adottare un approccio globale adeguato alle loro circostanze, con il contenimento come pilastro centrale.”

Il 19 marzo 2020, secondo l’ultimo aggiornamento dell’ECDC, a livello mondiale risultano 213.254 casi confermati di COVID-19 e 8.843 decessi (di cui 4.049 avvenuti in EU/SEE e Regno Unito).

Il 18 febbraio 2020 si è verificato in Italia il primo caso di trasmissione secondaria del nuovo Coronavirus e vista l’evolversi della situazione dei focolai di COVID-19 in Italia, sono stati attivati dei numeri verdi regionali per tutte le regioni d’Italia, dedicati all’emergenza da COVID-19 sul territorio italiano e disponibili sul sito ministeriale, da poter chiamare per informazioni e in caso di necessità. Sul sito ministeriale sono reperibili notizie, raccomandazioni, e tutte le norme e ordinanze varate dal governo per limitare l’ulteriore diffusione dell’epidemia di COVID-19 sul territorio italiano.

Restare a casa è l’unico modo per fermare l’epidemia del nuovo Coronavirus; sul sito ministeriale la campagna social #iorestoacasa per sensibilizzare gli utenti della rete sull’importanza di osservare i comportamenti raccomandati nel DPCM del 9 marzo e successivi provvedimenti.

In una situazione di emergenza a livello globale come quella che si sta verificando per il nuovo Coronavirus le false notizie ed allarmismi infondati si succedono di giorno in giorno. L’OMS anche tramite il suo sito web, nella sezione Myth busters sta cercando di arginare il fenomeno. Una di queste, riguarda i nostri amici a quattro zampe: “possono gli animali domestici diffondere il nuovo Coronavirus (2019-nCoV)?”.

L’OMS afferma che “ non esiste nessuna evidenza sul fatto che gli animali da compagnia, come cani e gatti possano essere infettati dal nuovo Coronavirus. Comunque, è sempre buona norma, lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver toccato gli animali. Questo protegge l’uomo dalla possibile trasmissione di comuni batteri come E. coli e Salmonella che possono essere trasmessi dagli animali all’uomo.”

La clinica privata Pinna Pintor accoglie alcuni contagiati dal coronavirus, Torino, 14 marzo 2020 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Il Ministero della Salute, sempre per combattere le false notizie e gli allarmismi infondati, che nel corso di una epidemia come quella che si sta verificando con COVID-19, possono creare effetti dannosi a livello sociale ed economico, ha sottoscritto un accordo con Twitter e con Facebook che metteranno in evidenza nelle ricerche il link ufficiale del Ministero della Salute.

E proprio per informare correttamente i cittadini, è stato pubblicato il 17 febbraio 2020, un decalogo sulle principali indicazioni di prevenzione contro il nuovo SARS-CoV-2 e le più frequenti false notizie circolanti, puntualmente smentite. All’iniziativa dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e del Ministero della Salute ha aderito anche la FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), assieme alla Conferenza Stato Regioni e ad altri ordini professionali. Il decalogo è disponibile in versione poster e pieghevole:

Decalogo che, in una situazione di emergenza, come quella che si sta verificando con la diffusione dell’infezione da COVID-19 sul territorio italiano, ha ora più che mai un valore aggiunto e che andrebbe rispettato attentamente. Il Ministro della Salute ha infatti ribadito con un comunicato stampa il 1 marzo 2020 che “sono fondamentali i comportamenti individuali: ognuno di noi può fare la differenza per contenere la diffusione del contagio, seguendo le 10 indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità“.

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