Coronavirus Messina, Siracusano interroga Bonafede su carcere Gazzi

Coronavirus Messina, Siracusano interroga Bonafede su carcere Gazzi

Alessandra Serio

Coronavirus Messina, Siracusano interroga Bonafede su carcere Gazzi

mercoledì 13 Maggio 2020 - 07:30

Il deputato Fi Matilde Siracusano chiede al ministro Bonafede di riaprire il reparto chirurgia del carcere di Gazzi a Messina per fronteggiare il coronavirus

Potenziare l’organico della polizia penitenziaria e riattivare il centro chirurgico del carcere messinese di Gazzi, per fronteggiare l’emergenza coronavirus. E’ la richiesta che la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano ha rivolto al ministro Alfonso Bonafede in una interrogazione presentata alla Camera, nel pieno del dibattito sul caso scarcerazioni-

Messina Gazzi è un istituto penitenziario di primaria importanza per la Sicilia e per l’intero Mezzogiorno. Il personale, seppur con grandi difficoltà e con un sottodimensionato di circa 50 unità, sta svolgendo il proprio lavoro in modo eccellente per garantire ai detenuti la possibilità di scontare la pena senza incorrere nel sovraffollamento che, purtroppo, contraddistingue molte realtà italiane“, dice l’onorevole messinese.

“La direzione si è attrezzata per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: è stato allestito un reparto dedicato da utilizzare per l’isolamento in caso di contagi ed esternamente è stata collocata una tenda pre-triage dedicata ai nuovi ingressi dei detenuti per accertarne le condizioni – spiega la Siracusano – Nell’istituto penitenziario vi è un reparto di chirurgia che dal 2016 è stato dismesso. L’area, al momento inutilizzata, possiede ancora i requisiti strutturali e tecnici per poter svolgere la sua funzione originaria. “

“Attualmente, per sottoporre i detenuti ad interventi di chirurgia, il carcere si avvale dei presidi dell’Azienda Ospedaliera Papardo, a circa 20 km, con un conseguente aggravio di risorse economiche e di personale”

Sono questi i motivi che hanno spinto la Siracusano ad interrogare il Guardasigilli, chiedendo iniziative urgenti a favore dell’istituto penitenziario di Messina per dotare l’organico della polizia penitenziaria delle 50 unità di personale mancanti riattivare il reparto di chirurgia già funzionante, dismesso 4 anni fa.

Le recenti vicende relative alla scarcerazione di detenuti, alcuni dei quali reclusi in regime di 41-bis, dovrebbero suggerire al Ministro della Giustizia di provvedere tempestivamente alla realizzazione di reparti clinici e di cura all’interno degli istituti penitenziari per poter bilanciare adeguatamente il principio del diritto alla salute con quello della sicurezza pubblica garantendo l’assistenza all’interno delle carceri”, conclude la deputata forzista.

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