La Corte d'Appello ha leggermente ridotto le condanne per un avvocato civilista ed un immobiliarista per la vendita all'asta di una villa di Ganzirri. I due dovevano rispondere di estorsione mentre è stato dichiarato prescritto il reato di turbativa d'asta.

Riduzione di un mese in Corte d’Appello per i due imputati del processo relativo alla vendita all’asta di una villa al complesso “Giardino dei Laghi” di Ganzirri. I giudici di secondo grado hanno inflitto 3 anni e 4 mesi di reclusione all’avvocato civilista Francesco Bagnato e all’agente immobiliare Antonino Rizzotto. Per entrambi è stata dichiarata la prescrizione per il reato di turbativa d’asta mentre sono stati condannati per estorsione.
La vicenda riguarda la vendita di una villa, appartenente all’imprenditore nel campo della ristorazione Sparacino, oggi scomparso.
A condurre la trattativa furono un brigadiere dei Carabinieri, Pietro Galati Massaro e l’avvocato Bagnato. Quest’ultimo voleva acquistare all’asta la villa in cui abitava. L’avvocato civilista gli avrebbe chiesto 8.000 euro per non partecipare all’asta. Rizzotto, avrebbe mediato fra le parti raggiungendo un accordo per 5.000 euro.
Il brigadiere finse di stare al giocò ma presentò una denuncia ai Carabinieri. Nel momento in cui avvenne la consegna del denaro si fecero avanti i Militari dell’Arma che arrestarono i due.