Esulta il sindaco Basile, che ne è anche presidente. Gli altri due componenti sono Domenica Vicidomini e Francesco La Fauci
“Oggi è una data storica per Messina perché è stata costituita la Fondazione “𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚”, un’intuizione di Cateno De Luca e che oggi 11 aprile 2024 è realtà”. Così l’annuncio del sindaco Federico Basile.
Alla presenza del notaio Silverio Magno, del direttore generale Salvo Puccio e dell’assessore Massimo Finocchiaro è stata costituita la Fondazione 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 composta: dal presidente, che è il sindaco di Messina, e da due componenti, che sono Domenica Vicidomini e Francesco La Fauci.
“La Fondazione – dice Basile – stimola e sostiene l’innovazione culturale e la creatività, favorendo e facilitando il diritto alla cultura e la partecipazione di tutti i cittadini, in particolare i giovani, promuovendo una città creativa e interculturale, in collaborazione con il Comune di Messina e la Città Metropolitana di Messina, con il sistema educativo e formativo e con altri soggetti pubblici e privati, in coerenza con gli strumenti di pianificazione e sviluppo del territorio”.
Cosa propone questa Fondazione? Intanto cominci a far conoscere agli studenti chi erano i grandi Messinesi del passato, la loro vita, la loro storia ecc.ecc. Poi riapra tutti momunenti che ancora restano chiusi: Monte di Pietà, La Badiazza, la Chiesa dei Catalani, i giardini del Re a Cristo Re, il colle della Caperrina, il Forte Gonzaga, La lanterna del Montorsoli, Il Forte San Salvatore, le ville nascoste nella litoranea, il Castellaccio ecc.ecc.ecc. Ci sarebbero tantissime cose da fare per dare risalto e lustro alla città con eventi culturali di grande respiro artistico. Senza dimenticare il grande progetto dell’Architetto Principato su Antonello da Messina. Datevi da fare poi vedremo e giudicheremo se questa Fondazione sarà all’altezza del compito.
Un altro carrozzone alla corte del Sindaco con nomine di sottogoverno ed assunzioni, con riciclati per tutte le stagioni, in 5 anni avrà piu dipendenti del Comune. Chi rimane a Messina paga anche questa.
Ci piacerebbe capire cosa intendono per cultura? Street food? Ballo in piazza con la musica della radio più in voga? Costoro leggono? Vedremo.
Il dipartimento politiche culturali del Comune, l’Assessorato alla Cultura che ci stanno a fare? Con le partecipate hanno creato un “Comune parallelo” attraverso il quale fanno e disfano a piacimento. A quando l’assunzione di guardie giurate per esautorare anche la Polizia Municipale? Già, vero, non serve, basta metterci a capo un comandante docile docile. Povera città!
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Se ci fosse un programma culturale ben definito e ben delineato non ci sarebbe bisogno do dare vita a Fondazioni e cose di questo tipo. Se ci fosse un Sindaco vero che ha a cuore la vera cultura si avvarrebbe della collaboraqzione di alcuni esperti di storia patria che sarebbero ben lieti di offrire la propria collaborazione senza alcun scopo di lucro. Invece sempre e solo carrozzoni, e spese, tante spese sempre a carico dei contribuenti vero?