Covid. Medici di famiglia e pediatri siciliani possono fare i tamponi rapidi, siglato l'accordo

Covid. Medici di famiglia e pediatri siciliani possono fare i tamponi rapidi, siglato l’accordo

Carmelo Caspanello

Covid. Medici di famiglia e pediatri siciliani possono fare i tamponi rapidi, siglato l’accordo

venerdì 13 Novembre 2020 - 08:05

L’intesa firmata a Palermo dai vertici dell'assessorato alla Salute con le sigle sindacali che hanno già sottoscritto l’accordo a livello nazionale

SERVIZIO VIDEO DI Carmelo Caspanello (riprese Matteo Arrigo) Medici di famiglia e pediatri di libera scelta siciliani possono effettuare i tamponi rapidi
antigenici per contrastare la pandemia. L’accordo integrativo regionale è stato firmato ieri, in base a quanto stabilito in sede nazionale il 28 ottobre. Ed è finalizzato al “rafforzamento delle attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione di Sars-CoV-2”.

L’accordo prevede inoltre la distribuzione ai medici di apparecchiature specialistiche (ecografi, elettrocardiografi, saturimetri, etc…).

L’intesa è stata siglata a Palermo dai vertici dei dipartimenti dell’assessorato regionale alla Salute dalla Fimmg e dalla Intesa sindacale per i medici di medicina generale e Fimp, Cipe-Sispe-Sinspe e Simpef per i pediatri di libera scelta, cioè le sigle che hanno già sottoscritto l’accordo a livello nazionale.

I medici di medicina generale ed i pediatri potranno, nel periodo dell’emergenza, effettuare i tamponi sui propri assistiti tra i contatti stretti, asintomatici o casi sospetti sia individuati dallo stesso medico oppure segnalati dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp alla fine del periodo di quarantena.

In caso di esito positivo, il medico dovrà darne comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’Asp per i provvedimenti conseguenti, raccomandando l’isolamento domiciliare fiduciario in attesa dell’esito del tampone molecolare di conferma. Inoltre dovrà prendere in carico i propri assistiti posti in isolamento o quarantena, con l’eventuale supporto dell’Unità speciale di continuità assistenziale (Usca) per gli accessi domiciliari (ogni medico avrà di riferimento una specifica Usca), fornendo ai soggetti interessati le informazioni igienico-sanitarie e comportamentali da seguire e avviando il follow up attivo dei pazienti.

In caso di esito negativo, invece, il medico che ha eseguito il tampone potrà rilasciare attestazione al paziente. I medici, oltre che nei loro studi professionali, potranno effettuare i test in luoghi indicati dalle Aziende sanitarie territorialmente competenti.

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