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Covid Reggio Calabria. Falcomatà chiede la modifica della norma sul potere ai sindaci

La curva dei contagi sale e torna l’incubo lockdown. Stavolta, però, il governo sembra intenzionato ad evitare a tutti i costi la chiusura totale. Risparmiare una crisi economica all’Italia è l’obbiettivo cruciale, imperativo. Il DCPM di ieri, ha ulteriormente inasprito le restrizioni. Tra una possibile chiusura delle palestre, l’impossibilità di praticare sport da contatto oltre a quella di organizzare convegni, gli italiani si sono ritrovati di nuovo in una fase molto particolare.

Il nuovo DCPM ha riguardato anche i sindaci. A loro è stata rimandata la responsabilità e il potere di decidere le zone sulle quali applicare un eventuale coprifuoco: “I sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private. Decisione che non ha condiviso il sindaco Giuseppe Falcomatà: “E’ un errore scaricare sui sindaci la responsabilità sulle zone in cui applicare il coprifuoco. In un momento difficile come questo le istituzioni dovrebbero collaborare. Il governo si ravvedi e modifichi la norma”.

Una nota critica, al di là delle linee politiche, condivisa anche da altri enti quali l’ANCI e dall’opposizione. Adesso la questione torna al premier Giuseppe Conte, toccherà a lui e al comitato tecnico scientifico decidere se modificare o meno le disposizioni in merito.