Crisi d'impresa, anche a Messina l'Organismo di composizione

Crisi d’impresa, anche a Messina l’Organismo di composizione

Alessandra Serio

Crisi d’impresa, anche a Messina l’Organismo di composizione

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mercoledì 14 Dicembre 2022 - 09:04

L'Ordine degli Avvocati istituisce l'organismo che offre nuovi strumenti alle imprese in difficoltà.


MESSINA – Il sovraindebitamento diventa un problema sempre più grande e sempre più diffuso tra le imprese, soprattutto al sud. Le recenti normative hanno previsto però nuove opportunità, in particolare con le nuove regole sulla crisi d’impresa. Anche gli avvocati messinesi scendono quindi in campo con l’istituzione dell’Organismo di composizione della crisi. L’organismo dell’Ordine degli Avvocati ha ottenuto l’accreditamento del ministero ed è pronto ad entrare in funzione offrendo a chi si trova in sovraindebitamento, che siano professionisti, imprenditori o start up, ma anche consumatori o imprese in liquidazione, per facilitare gli iter giudiziari al Tribunale fallimentare.

In attesa che vengano esplicitate le modalità di adesione, l’Ordine ha fatto il punto sulla normativa e sul funzionamento dell’Organismo durante un incontro in Corte d’Appello a cui hanno partecipato anche i magistrati del distretto e il consigliore del Consiglio nazionale forense Emamanuele Virgintino, coordinatore della commissione Procedure concorsuali e d’impresa.

Al tavolo gli avvocati Antonio De Matteis e Isabella Celeste (vicepresidente dell’Ordine) che faranno parte dell’Organismo insieme ai colleghi Francesco Ferraù e Giovanni Giacoppo, il presidente del Tribunale Marina Moleti, il presidente della II Sezione Civile Giuseppe Minutoli e il presidente dell’Ordine Domenico Santoro.


Virgintino ha parlato delle opportunità offerte dall’Organismo, delle possibilità di negoziare i debiti per evitare il fallimento della società magari, e anche degli sviluppi del codice della crisi d’impresa, che si sta ancora “aggiustando” attraverso diversi emendamenti in discussione. “La novità principale è che le norme nuove introducono diverse opzioni percorribili per permettere di salvare e sanare per esempio una parte dell’impresa che invece è sana. Si tratta di trovare l’abito su misura, adatto a quella situazione. E dobbiamo essere bravi noi a farlo, lavorando anche con gli altri professionisti, in particolare ovviamente con i commercialisti”.

“Deve cambiare anche la prospettiva del rapporto tra magistrati e imprese. Siamo chiamati a intervenire in una fase fisiologica dell’impresa, per prevenire alcune situazioni che sono poi senza ritorno.”

Il codice della crisi infatti è de facto il futuro della legge fallimentare: “È stata definita una legge salvavita e antisuicidi, non dobbiamo dimenticare i casi eclatanti di imprenditori che si sono suicidati perché avviliti da non poter affrontare situazioni di sovraindebitamento. Da oggi qualcosa può cambiare”, ha ricordato Isabella Celeste.

“L’Organismo non potrà risolvere tutti i problemi ma sicuramente agevolare le procedure col tribunale ed evitare alcune tempi lunghi, dunque diventa un supporto indispensabile”, ha detto la presidente Moleti , mentre Minutoli ne ha sottolineato l’importanza, in relazione alla legge fallimentare, perché valorizza la fase della negoziazione.

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