Croce sospeso dal Consiglio: occhi puntati sulla prefettura

Croce sospeso dal Consiglio: occhi puntati sulla prefettura

Marco Olivieri

Croce sospeso dal Consiglio: occhi puntati sulla prefettura

venerdì 15 Marzo 2024 - 13:31

Ecco gli scenari dopo l'arresto del dirigente e consigliere comunale a Messina

MESSINA – Ieri l’invito da parte del presidente del Consiglio Pergolizzi, ma anche dal Pd, a dimettersi per tutelare le istituzioni. Ma, allo stato attuale, nessuna lettera di dimissioni è stata inviata. L’arresto di Maurizio Croce ha provocato una scossa nella politica messinese. E in tanti pensano a quale eco avrebbe avuto la misura cautelare ai domiciliari se il dirigente, soggetto attuatore contro il dissesto idrogeologico in Sicilia, fosse stato sindaco di Messina. Ora tutti gli occhi sono puntati sul presidente della Regione siciliana Schifani e sulla prefetta Di Stani (nella foto) per i provvedimenti che prenderanno. Riguardo al Consiglio comunale, s’attende la sospensione da parte della prefettura.

Nel caso del consigliere Croce, si applica la sospensione prevista dall’articolo 11, comma 2 e 3 del disegno di legge Severino. Per quanto riguarda la temporanea vacanza del seggio, si applica l’articolo 59 del decreto del presidente della Regione Sicilia n 3/1960, modificato dall’articolo 3 della legge regionale n. 12 del 2015. E, in sostanza, che succede? Il consigliere arrestato è sospeso dalla prefettura. Il Consiglio si riunisce e ne prende atto. E dovrebbe esserci la surroga, ovvero subentra temporaneamente un altro consigliere, sempre dello stesso partito dell’ex candidato sindaco.

Pergolizzi: “Invito Croce a dimettersi per sensibilità istituzionale”

Tuttavia, dato che la lista Croce sindaco non ha conseguito il quorum necessario per ottenere il seggio, cioè il 5 per cento, la situazione che deve sbrogliare il Consiglio risulta più complicata. Da 32 consiglieri ne potrebbero rimanere, per ora, 31. Avendo però i consiglieri a maggioranza votato per la sua decadenza a causa delle assenze, il 22 marzo saranno chieste ufficialmente a Croce le controdeduzioni, che dovranno arrivare entro dieci giorni. Poi, se giungeranno, il Consiglio le potrà votare e in caso procedere con la decadenza effettiva di Croce.

Da parte sua, il presidente Pergolizzi ha auspicato che il diretto interessato si dimetta, in questa fase, per ragioni d’opportunità: “Consiglierei a Croce di dimettersi da consigliere, compiendo un gesto di sensibilità istituzionale”.

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