Le acque dello Stretto sempre più “salate”: Rfi aumenta il costo del biglietto per le autovetture nel week-end. Sindacati e movimenti si rivolgono all'Antitrust

Le acque dello Stretto sempre più “salate”: Rfi aumenta il costo del biglietto per le autovetture nel week-end. Sindacati e movimenti si rivolgono all’Antitrust

Le acque dello Stretto sempre più “salate”: Rfi aumenta il costo del biglietto per le autovetture nel week-end. Sindacati e movimenti si rivolgono all’Antitrust

venerdì 07 Agosto 2009 - 10:19

Cisl e Orsa: «L’aumento entra in vigore appena due giorni dopo la conferenza stampa della Caronte&Tourist. Si tratta di un accordo di cartello che penalizza l’utenza». Al fianco dei sindacati L'Altra Città, Lega delle Autonomie, Pendolari dello Stretto e Dimensione Trasporti

Non c’è giorno che la saga dei trasporti nello Stretto non si arricchisca di una nuova pagina. Ieri la proposta, da parte del Pd, di convocare una mobilitazione unitaria che coinvolga tutte le forze, politiche e non, della città affinchè la «vertenza Messina assuma la dovuta rilevanza nazionale». Qualche giorno prima la novità di un nuovo servizio passeggeri da parte della “Caronte&Tourist”. Oggi ancora protagonista Rfi che, secondo quanto denunciato dai rappresentanti sindacali di OrSa e Fit-Cisl, Enzo Testa, Michele Barresi e Mariano Massaro, avrebbe deciso di aumentare di tre euro il costo del biglietto per ogni corsa semplice per autovetture, camper e similari sulla tratta Messina-Villa San Giovanni e viceversa, per tutti i week-end.

Conti presto fatti: l’aumento complessivo si aggira dunque intorno ai 6 euro a biglietto per il viaggio di andata e oltre i tre giorni per un costo totale che arriva a 55 euro per un’autovettura. «L’ordine di servizio – affermano i sindacalisti – è datato 3 agosto 2009 a firma del responsabile navigazione di Bluvia, ing. Filippo Palazzo, ma è stato diramato soltanto oggi. Traghettare con il vettore pubblico costerà di più nel week end. Un bella sorpresa – commentano Testa, Barresi e Massaro – per i viaggiatori che decideranno di trascorrere le vacanze in Sicilia».

E tuttavia, disappunto a parte, i rappresentanti sindacali non si ritengono sorpresi: «Sullo stretto siamo abituati agli accordi di cartello tra compagnie private e quella pubblica. L’aumento entra in vigore appena due giorni dopo la conferenza stampa della Caronte&Tourist in cui si annunciavano aumenti per i passeggeri trasportati dalle autovetture imbarcate. Il vettore pubblico si allinea, quindi, alle compagnie private che già da qualche mese applicavano tariffe selvagge e differenziate nei giorni della settimana che spesso facevano preferire ai viaggiatori l’utilizzo dei mezzi Bluvia».

A questo punto però secondo i sindacalisti si ritiene necessario un intervento risolutivo da parte della stessa Autorità Anti-Trust: «Si tratta di un accordo di cartello che penalizza l’utenza. Il solito gioco del pubblico che rinuncia a fare concorrenza in quote di mercato che potrebbero portare profitto e margini di guadagno che sarebbero solo a favore dell’occupazione e della mobilità nell’area dello stretto». La decisione di rivolgersi all’Autorità garante della concorrenza e del mercato è condivisa da altri movimenti cittadini, con un documento sottoscritto anche da Caterina Sartori de “L’altra Città”, Rosario Ansaldo Patti della Lega delle Autonomie, Pietro Interdonato del comitato Pendolari e Domenico Caia di Dimensione Trasporti.

«La posizione dominante di un vettore privato di traghettamento – si legge nel documento – lascia intravedere una possibile compromissione della garanzia di concorrenza nel mercato, risulta quanto meno strano che il trasporto dei mezzi gommati pesanti sia almeno per l’85% appannaggio della società privata di navigazione Caronte&Tourist mentre il vettore pubblico Rfi stenta a pareggiare il bilancio e impiega una flotta limitata composta da sole 5 navi, di cui almeno una è sempre ferma». Secondo sindacati e movimenti «sfruttando in modo strumentale le legittime manifestazioni di protesta da parte dei pendolari a cui periodicamente viene negato l’imbarco, Caronte&Tourist ne ha tratto ulteriore vantaggio economico anticipando l’istituzione della Metropolitana del Mare con la fornitura di un servizio privato di traghettamento veloce che partirà nei prossimi giorni».

L’azienda, così, «dopo aver chiesto ed ottenuto la riduzione delle tabelle d’armamento e abbattuto considerevolmente il costo del lavoro, invece di applicare la normativa rafforzando l’equipaggio in presenza di passeggeri oltre il limite consentito dalla tabella ridotta, invita la clientela “in eccesso” a traghettare con il proprio mezzo veloce imponendo, fra l’altro, una maggiorazione dei costi». Un gioco di prestigio che alimenta, conclude il documento, «uno stato di tensione che lascia presagire un’esplosione incontrollata della vertenza che sarebbe inevitabilmente destinata a trascendere in problemi di ordine pubblico».

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