E’ durata meno di 20 giorni la latitanza di Raimondo Messina, 35 anni e Gaetano Nostro, 39 anni. Stamattina i due esponenti di spicco del clan di Giacomino Spartà sono finiti in manette. Avevano trovato rifugio in un appartamento a Fondo Basicò. Ma il loro nascondiglio non è sfuggito agli agenti della Squadra Mobile e della sezione di Pg della Polizia di Stato. Per favoreggiamento sono state denunciate due persone che avrebbero procurato l’appartamento e provveduto al sostentamento dei due esponenti criminali.
Gaetano Nostro e Raimondo Messina dovevano tornare in carcere dopo la condanna per associazione mafiosa. Ma quando la Squadra mobile il 19 aprile ha bussato alle loro porte per notificargli l’ordinanza custodiale, i due non si sono fatti trovare. Per loro è diventata definitiva la condanna decisa nell’ambito dell’operazione Albachiara, il blitz antimafia sul clan di Santa Lucia Sopra Contesse. La prima sezione del Tribunale ha quindi ripristinato la misura in carcere, su richiesta del pubblico ministero, che ha fatto appello contro la precedente decisione della seconda sezione del Tribunale. Il collegio della seconda sezione, infatti, nella metà dello scorso anno, aveva rigettato l’analoga richiesta della procura. La prima sezione, però, a fine gennaio ha deciso diversamente.
