L’8 giugno Buzzanca incontrerà i sindacati, che oggi hanno avuto un faccia a faccia col commissario La Corte e il direttore generale Conte. Chiuse negativamente le procedure di raffreddamento, già domani potrebbe essere proclamato lo sciopero. L'Ugl si dissocia: «Occupiamo fin quando il sindaco non ci darà risposte». E nel tardo pomeriggio un dipendente minaccia di buttarsi nel vuoto
Sarà sciopero, ormai è deciso. La colonnina di mercurio indica che la temperatura, all’interno della disastrata Atm, è ormai oltre il livello massimo. Stamani tutte le sigle sindacali, ad eccezione dell’Ugl, si sono incontrate nella sede di via La Farina con il commissario straordinario Cristofaro La Corte ed il direttore generale Claudio Conte, proprio quando da Palazzo Zanca arrivava la convocazione di tutte le parti per un faccia a faccia col sindaco Giuseppe Buzzanca per il prossimo 8 giugno. Dai vertici aziendali sono giunte solo timide rassicurazioni: il decreto di finanziamento sarebbe già stato firmato, dovrebbe arrivare a ore negli uffici della ragioneria generale del Comune e dunque sbloccare il pagamento di due mensilità, marzo e aprile.
Troppi verbi “al condizionale”, per questo ai sindacati le rassicurazioni non sono bastate. Le procedure di “raffreddamento” sono state considerate concluse con esito negativo, ragion per cui già domani potrebbe essere proclamato lo sciopero per una data ancora da definire (andrà consultato il calendario delle commissioni di vigilanza). «Non abbiamo avuto nessuna risposta definitiva – afferma a conclusione della riunione Enzo Testa, segretario provinciale Cisl Trasporti – né sul fronte stipendi né su quello che ci preme di più, l’azione di risanamento che si intende programmare per questa azienda. Una politica del rimando che ci inquieta e ci fa pensare che c’è un altro obiettivo, poco chiaro, che si vuole conseguire. Una cosa è certa: non consentiremo a nessuno la messa in mora dell’azienda. E se nel frattempo arrivassero gli stipendi, lo sciopero lo faremo comunque, perché il problema è più ampio e fra venti giorni rischieremmo di ritrovarci nella stessa situazione di oggi».
Si dissocia dalla posizione delle altre sigle sindacali l’Ugl, che nel primo pomeriggio ha avviato una clamorosa azione di protesta, occupando la terrazza della sede Atm di via La Farina: «Lo sciopero non ha senso – afferma Domenica Barbaro dell’Ugl – occuperemo la terrazza fino a quando il sindaco non ci darà risposte. Ci ha convocati per l’8 giugno? E fino a quel giorno cosa facciamo, moriamo di fame?».
Nel tardo pomeriggio si sono anche vissuti momenti di vero panico, quando – racconta la Barbaro – un dipendendente ha di buttarsi giù dal terrazzo ed una collega in ansia per la tragedia sfiorata ha avuto un malore. Sul posto – fa sapere la sindacalista – è interenuta unm’ambulanza del 118 e s presentati alcuni agenti della Digos.
