Atm: Conte in Procura. Rinviato confronto con i sindacati autonomi

Atm: Conte in Procura. Rinviato confronto con i sindacati autonomi

Atm: Conte in Procura. Rinviato confronto con i sindacati autonomi

martedì 23 Settembre 2008 - 09:05

La «cogestione aziendale» ha incuriosito i magistrati?

Stava per iniziare la riunione tra il direttore generale dell’Azienda Trasporti, quando Claudio Conte è stato chiamato d’urgenza in Procura. Ancora ignoto il motivo della convocazione, ma si vocifera che anche i magistrati vogliano vederci chiaro nella -cogestione aziendale- chiamata in causa da Conte la settimana scorsa come origine dello sfascio dell’Atm.

Cogestione starebbe per collaborazione tra la politica e il sindacato, un rapporto non sempre chiaro, basato su regole tipo spoil system o peggio.

L’incontro tra Ugl, Faisa-Cisal, Cub Trasporti, OrSA Trasporti, R.s.u. Atm e il direttore è stato rinviato a mercoledì alle 11,00. Dal tavolo della trattativa le sigle sperano di ottenere tempi certi per il pagamento degli stipendi, 2 in arretrato, e delle spettanze varie. Anche se il timore è che non se ne parli fino a novembre.

«Situazione disastrosa», così si esprimono i sindacati a proposito dello stato economico-finanziario dell’Atm. Una situazione che non potrà essere sanata neanche dal trasferimento all’Azienda del servizio relativo alle ganasce ed alla gestione degli spazi pubblicitari, come le stesse sigle sindacali hanno già dichiarato pochi giorni fa.

Manca, secondo i sindacati, «un Piano industriale strutturale e strutturato che si avvalga degli strumenti finanziari propri di un Piano di ricapitalizzazione pluriennale, unitamente ad una gestione affidata ad uno staff dirigenziale altamente qualificato che risponda a criteri di economia d’impresa e non già a criteri di interesse politico – sindacale».

Insomma, sono questi criteri che hanno prodotto la dirigenza «che negli anni ha ridotto l’azienda con 30 autobus circolanti, con 25 milioni di euro di debiti, con un’esposizione bancaria improponibile».

In attesa di risposte sugli stipendi e sul progetto di rilancio dell’Azienda, le sigle sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione della categoria ed hanno chiesto un incontro urgente al prefetto Francesco Alecci.

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