Enzo Testa e Nunzio Mondello richiamano all'unità i sindacati: «La stagione dei veleni deve finire». Intanto arriva la conferma: via libera agli stipendi e a parte degli oneri riflessi
La buona notizia è quella che avevamo anticipato ieri: le somme disponibili al momento (circa tre milioni e mezzo di euro) dopo la transazione con Ventura ed Esperia e l’arrivo dei finanziamenti regionali e comunali consentiranno di pagare gli stipendi di aprile. In più oggi si viene a sapere che, stando a quanto prospettato dagli uffici dell’Atm, si potranno versare anche la quasi totalità degli oneri riflessi sulle retribuzioni fino ad aprile, ad eccezione di quasi 500mila euro. I commissari sono in contatto con Inps e Agenzia delle Entrate per risolvere i contenziosi esistenti, ma un primo problema sembra momentaneamente risolto, così come quello relativo al carburante, grazie ad una nuova transazione col fornitore in via di definizione.
Rimaniamo però nell’ambito di provvedimenti tampone. I problemi reali permangono, e riguardano un’azienda sommersa dai debiti, con più di 700 dipendenti costantemente in bilico e mal distribuiti nelle varie mansioni, secondo un piano industriale che andrebbe ampiamente riscritto, una trasformazione in Spa alle porte ma che nelle condizioni attuali rischierebbe solo di accelerare il fallimento dell’azienda, un proprietario, il Comune in questo momento rappresentato dal commissario Sinatra, che si mostra distante, una commissione commissariale, l’attuale vertice dell’azienda, che troppo spesso si mostra divisa al suo interno, una componente sindacale che non riesce a creare un fronte unito d’azione, e un’utenza che continua a subire le conseguenze di un trasporto pubblico praticamente inesistente, con appena quaranta autobus e sette – otto vetture del tram al “servizio- di una città di 250mila abitanti.
Un quadro desolante, che ha spinto i rappresentanti della Cisl a organizzare un sit-in stamani al Comune nonostante l’annuncio dell’arrivo degli stipendi. Enzo Testa, segretario provinciale della Fit Cisl, sottolinea come «è inaccettabile che circolino appena quaranta autobus in una città che qualche anno fa ne vantava centoventi. Così come non si capisce perché tutti si mostrino disponibili ad ampliare le competenze dell’azienda con la modifica dell’articolo 2 ma poi non si procede in tal senso. Noi non siamo qui solo per protestare ma anche per proporre, tanto che abbiamo prodotto un dettagliato documento lo scorso 9 aprile. Secondo noi va predisposto un nuovo piano industriale, perché con quello attuale non si va da nessuna parte». Nel mirino anche la “sordità- di Sinatra, che oggi era a Palermo e dunque non ha potuto ricevere i sindacalisti: «Ci si sieda attorno a un tavolo e dica chiaramente cosa intende fare dell’azienda».
Sulla stessa scia Nunzio Mondello. segretario del coordinamento aziendale della Cisl. In relazione alle divisioni createsi all’interno della commissione commissariale «sorprende che rispetto ad una situazione così drammatica vengano riproposti vecchi schemi di posizione di potere da parte di chi, invece, aveva il compito di governare questo periodo di transizione risanando l’azienda e mettendo in piedi uno strumento serio di programmazione». Ma a sorprendere ancor di più, e aggiungiamo noi a risultare francamente inspiegabile al punto in cui siamo, è «il clima di divisione tra i sindacati che in questo momento devono rappresentare l’estremo baluardo a difesa dei lavoratori e dell’azienda. La stagione dei veleni deve finire». In riferimento al tavolo tecnico tra il direttore generale Conte e alcuni sindacati, la Uil trasporti e quelli di base, «apprezziamo lo sforzo sin qui sostenuto ma riteniamo che la situazione venutasi a determinare impone un passo diverso». Dunque l’ennesimo appello al prefetto Alecci, il quale «è chiamato ancora una volta a vigilare che gli impegni presi vengano mantenuti». A Sinatra si chiede invece di «mettere ordine tra i soggetti chiamati a gestire l’emergenza Atm oltre a sostenere economicamente l’azienda per ridare fiducia e speranza ai lavoratori».
