Rischia di diventare un giallo la morte di un bracciante agricolo di Gaggi, Nunzio Spiccia di 41 anni trovato carbonizzato nelle campagne di Francavilla di Sicilia il 16 marzo scorso.
Il sostituto procuratore di Messina, Vincenzo Cefalo, ha aperto un fascicolo per far luce su quello che inizialmente sembrava un suicidio anche se con molte zone d’ombra. Il medico legale, Alessio Asmundo ha già eseguito l’autopsia ma i risultati si conosceranno nei prossimi giorni. Nel corso delle indagini sono emerse una serie di circostanze che lasciano spazio ad ipotesi diverse da quella del suicidio.
A scoprire il corpo di Nunzio Spiccia la mattina del 16 marzo era stato un gruppo di atleti catanesi di softair. Per praticare la loro disciplina avevano raggiunto i ruderi di un antico complesso edilizio, le Case Mussolini, che si trovano lungo la strada che da Francavilla conduce a Sella Mandrazzi. In uno spiazzo era disteso il cadavere carbonizzato del bracciante agricolo la cui scomparsa era stata denunciata il giorno precedente dai genitori. Accanto al corpo una bottiglia di plastica con tracce di benzina, un accendino ed il suo telefono cellulare. A poca distanza la sua Fiat Uno regolarmente parcheggiata. Ad avviare le indagini sono stati gli investigatori della Squadra Mobile di Messina. Nunzio Spiccia era incensurato e non aveva legami con ambienti della criminalità locale. Lavorava in un’azienda agricola di Francavilla nella quale il giorno precedente al ritrovamento del suo corpo non si era presentato. Né sull’auto, né a casa sono state trovate biglietti o lettere d’addio. Il giovane conduceva una vita regolare e niente lasciava presagire un gesto così tragico. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime 24 ore di vita del bracciante e le persone incontrate dal momento della sua sparizione. Ad indurre più di un sospetto sono anche le modalità utilizzate per togliersi la vita. Cospargersi di benzina e poi appiccarsi il fuoco in una radura isolata a più di 50 chilometri da casa sono comportamenti che non convincono gli investigatori. E su questi aspetti la Procura intende fare piena luce per dare una risposta certa ai familiari.
