In scadenza o già in proroga attività fondamentali quali il servizio di telecontrollo, la manutenzione elettrica e quella dei caselli. La Cgil proclama lo stato d'agitazione: «Consorzio ancora una volta commissariato»
«La gestione del Consorzio autostrade è ormai allo sbando». Non usa mezzi termini Franco Spanò, segretario provinciale della Cgil, per definire la situazione drammatica in cui versa il Cas, Consorzio autostrade siciliane, che come denunciato tempo fa anche dal prefetto Francesco Alecci rischia di portare alla chiusura delle autostrade stesse. Qualcosa di inconcepibile e dal danno incalcolabile, sia per i lavoratori interessati che per l’utenza, che paga per un servizio che non c’è e che quando c’è è scadente.
La Cgil ha proclamato lo stato d’agitazione, denunciando «grande disattenzione da parte della Regione, confermata dalla scelta degli ultimi giorni di un ulteriore commissariamento dell’ente. Commissari decisi su base politica, e che fra quattro mesi andranno via». Non è questa la programmazione che serve al Cas e che era stata concordata due mesi fa anche con il prefetto Alecci. La nuova emergenza riguarda in particolare tre ditte di manutezione e fornitura. La prima è la Eurotel, che si occupa del servizio di telecontrollo, definito dagli stessi vertici del Cas «il fiore all’occhiello dell’azienda». Il telecontrollo consente di vigilare in tempo reale quanto accade in particolare all’interno gallerie, e secondo una normativa europea è obbligatorio per le gallerie lunghe più di 500 metri. Senza telecontrollo, l’autostrada va chiusa. L’appalto affidato all’Eurotel è scaduto il 19 marzo ed è stato prorogato fino al 19 aprile, con i lavoratori in credito per diverse mensilità e già in preavviso di licenziamento. Nessuno può sostituirli, perché il personale del Cas è impreparato alla gestione di quello che è il centro più moderno del Sud Italia. «Hanno addirittura smarrito le password per riattivare il sistema» afferma Fabio Giordano, dipendente della ditta «quindi quando andremo via noi non ci sarà modo di utilizzarlo», a meno di una nuova proroga.
Non sta messa meglio la Fintel, ditta che gestisce il servizio di manutezione elettrica: l’appalto è scaduto addirittura a giugno dello scorso anno e la proroga, che incredibilmente non era stata nemmeno ratificata prima dell’intervento del prefetto Alecci, scadrà il 5 maggio 2008.
Infine un altro servizio essenziale, senza il quale l’autostrada chiuderebbe automaticamente: la manutenzione degli impianti di esazione pedaggi. Senza caselli funzionanti l’autostrada non -funzionerebbe-, di fatto, a meno di essere attraversata gratuitamente, «cosa impossibile – chiarisce Pino Foti della Fit Cgil – perché sarebbe un danno per l’Erario». Il servizio lo gestisce la Gemmo, importante ditta del nord Italia, e la proroga dell’appalto scade anch’esso a maggio, senza che risulti avviata alcuna iniziativa per garantirne la continuità. «Siamo la più piccola autostrada d’Italia – afferma un lavoratore della Gemmo, Andrea Massimino – col più alto numero di dipendenti, nessuno dei quali è un tecnico ma sono tutti amministrativi». Con l’aggravante che il Cas è l’unico consorzio a gestione regionale, mentre gli altri sono tutti privati.
«Queste situazioni – dichiara il segretario della Fiom-Cgil Vincenzo Sgrò – oltre ad avere ripercussioni sui lavoratori e sulle ditte, rischiano di compromettere le stesse garanzie di sicurezza e di agibilità dei tratti autostradali che devono invece mantenere caratteristiche di grande affidabilità per l’utenza». E’ già stato chiesto un incontro sia ai vertici del Cas che al prefetto Alecci, ma con queste premesse un nuovo sciopero, con nuove azioni di protesta, sembrano inevitabili.
