-Castello- chiude la produzione: insostenibile il calo delle vendite

-Castello- chiude la produzione: insostenibile il calo delle vendite

-Castello- chiude la produzione: insostenibile il calo delle vendite

sabato 19 Luglio 2008 - 12:31

Crisi nera dell'economia nel messinese

Un -annus terribilis-. La camiceria -Castello- di Brolo va ad aggiungersi alla lista delle aziende pronte a chiudere i battenti. Ieri pomeriggio il proprietario, Giuseppe Pizzino ha incontrato i sindacati, Cgil, Cisl e Ugl, per comunicare la grave decisione. Alla base il calo di vendite durante l’anno, recuperato solo in parte nei periodi di sconto. Alla fine i ricavi non compensano i costi di produzione. Una notizia per la verità non inattesa, visto che l’altra società di cui è amministratore unico Pizzino, la -Radio Call Service- s.r.l. di Gliaca di Piraino, ha annunciato nei giorni scorsi che dal 31 luglio cesserà l’attività.

La crisi del call center ha origini finanziarie, legate al mancato saldo dei crediti da parte dei clienti (che sono privati, ma anche enti pubblici e persino la Regione Sicilia). Il fallimento della fabbrica tessile, invece, ha a che fare con la recessione economica che sta attanagliando l’Italia e, in particolar modo la fragile provincia di Messina. Non ci vuole un grosso sforzo per notare le somiglianze tra questa situazione e quella del gruppo Pulejo, costretto dall’aumento del costo delle materie prime, e dalla diminuzione delle vendite (nonché dai ritardi nel saldo delle forniture, per quanto riguarda la -Molini Gazzi-) a dichiarare fallimento.

L’azienda -Castello- ha circa 100 lavoratori nelle linee di produzione, che saranno presto messi in mobilità e si aggiungeranno ai circa 60 del call center. I dipendenti del settore vendita, invece, hanno ancora un anno di tempo per sperare in una ripresa miracolosa, visto che la collezione 2008/2009 è attualmente in produzione e farà in tempo a vedere la luce e ad essere messa in vendita prima della chiusura.

«È chiaro che più di 150 stipendi che vengono meno in un’area geografica tanto piccola affossano una intera economia, più di quanto non lo sia già.», ha commentato Franco Spanò, segretario provinciale della Cgil. La posizione dei sindacati è netta: la chiusura non è accettabile. Per questo motivo è già stato convocato un incontro presso l’Ufficio provinciale del Lavoro per verificare la gravità della situazione e le possibili soluzioni alternative. Nel caso non ve ne fossero, faranno la richiesta di un periodo di cassa integrazione, nella prospettiva, difficile, ma non impossibile, di un miglioramento del mercato.

I lavoratori sono tutti in stato di agitazione, e hanno annunciato iniziative per la prossima settimana. Una schiarita, tanto per il call center che per la -Castello- potrebbe arrivare dal saldo dei crediti vantati dal call center da parte della Regione, che ammontano a 500.000 euro. Ma i sindacati sperano di più in un finanziamento, sempre regionale, per l’incentivo dell’occupazione. Le notizie non sono buone, ma ogni pressione possibile va fatta per evitare questo ulteriore impoverimento del sistema economico messinese.

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