Sono state chiuse le indagini nei confronti del vice segretario nazionale dell’Udc, indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. L’avviso, notificato ieri all’ex presidente delle Regione, rappresenta il preludio alla richiesta di rinvio a giudizio.
Sarà, quindi, il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se Cuffaro meriti o meno un nuovo dibattimento con un nuovo capo d’imputazione.
L’inchiesta per concorso esterno avviata dalla procura è uno stralcio del filone principale delle indagini sulle “Talpe alla Dda’”, per cui l’ex governatore è stato condannato in primo grado a 5 anni con l’accusa di favoreggiamento di singoli mafiosi e per rivelazione di segreto delle indagini non aggravata.
I pm, Francesco Messineo e Nino Di Matteo, nonostante la condanna, hanno comunque deciso di andare avanti, poichè ritengono che Cuffaro avrebbe sostenuto Cosa Nostra intrattenendo contatti e rapporti con esponenti mafiosi, per cui l’ipotesi della procura palermitana sarebbe di concorso esterno.
Secondo alcune indiscrezioni, del fascicolo farebbero parte alcune intercettazioni captate nel box di lamiera del capomafia di Pagliarelli, Nino Rotolo, in cui si tenevano i summit di mafia che hanno portato all’operazione “Gotha” del giugno 2006 quando in manette finirono oltre 50 fra presunti capi e gregari di Cosa nostra.
