Dalla Notte Bianca di Reggio a quella dello Stretto: il 28 dicembre 2008 verrà ricordato il terremoto con un grande evento

Dalla Notte Bianca di Reggio a quella dello Stretto: il 28 dicembre 2008 verrà ricordato il terremoto con un grande evento

Dalla Notte Bianca di Reggio a quella dello Stretto: il 28 dicembre 2008 verrà ricordato il terremoto con un grande evento

martedì 16 Settembre 2008 - 16:35

Che la Notte Bianca dello Stretto sia il segnale di un ulteriore avvicinamento tra le due sponde e un momento di ulteriore integrazione

Non è ancora passata la sbornia, a Reggio, per la quarta edizione della Notte Bianca che, pur tormentata dal maltempo, ha vissuto l’ennesimo grande successo con un boom di presenze: quest’anno è arrivata in riva allo Stretto tanta gente soprattutto dalle altre province della Regione, Catanzaro in primis.

La città ha messo in vetrina le sue ricchezze artistiche e culturali, tanto che fino all’alba c’è stata la fila per entrare al Museo, a Villa Zerbi, al Castello Aragonese e alla Pinacoteca Civica del Teatro Cilea. Hanno avuto grande successo anche la mostra sul Museo della Seta al Palazzo della Provincia e quella dell’artigianato in Via Miraglia e a Piazza Italia.

La notte Bianca è stata, tra l’altro, la prima notte della nuova Piazza Carmine.

I più giovani, che si sono divertiti ballando e cantando nei vari karaoke e nelle discoteche all’aperto dei Lidi, del Corso, del Lungomare e di Piazza Indipendenza (grande show di Alexia e dei Dj di Rtl) non vedono già l’ora che sia di nuovo bianca, la notte, a Reggio.

L’appuntamento però quest’anno non va subito al settembre 2009: prima della quinta edizione della notte bianca di Reggio, alla cui realizzazione gli amministratori Reggini stanno già lavorando, ci sarà un’altro evento importante e coinvolgente per tutto il territorio dello Stretto.

Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 dicembre 2008, infatti, ci sarà la prima edizione della Notte Bianca dello Stretto, che ricorrerà nella notte che è il centesimo anniversario esatto del tragico terremoto del 1908, che uccise oltre centomila persone tra Messina e Reggio.

E così il testimone della Notte Bianca passa da Reggio allo Stretto: un segno importante per la progettazione dell’Area Metropolitana che vive quotidianamente nell’unica entità sociale e civile che ne è identità, ma che è ancora poco agevolata dal punto di vista politico, burocratico e amministrativo.

Nonostante le tante parole, gli impegni, i protocolli e le dichiarazioni, la politica è in ritardo. E’ in ritardo com’è in ritardo la legge, com’è in ritardo lo Stato: quando c’è un sentore popolare, un fermento tanto lecito quanto legittimo, non dovrebbe essere un problema avallarlo e tramutarlo in realtà.

Eppure le città dello Stretto, Reggio e Messina, sono ancora costrette ad attendere quell’Area Metropolitana che garantirebbe l’autonomia amministrativa dalle rispettive Regioni con cui devono avere ogni giorno a che fare, combattendo, per affermare i diritti basilari della cittadinanza.

La Notte Bianca dello Stretto avrà luogo in una notte magica, ricca di storia e passione. Alle 05.20 del mattino, proprio 100 anni esatti al minuto dopo il terremoto del 1908, tutti i campanili di tutte le chiese dello Stretto suoneranno in modo forte e deciso per ricordare quell’evento tragico e i morti che portò con sè, ma anche per testimoniare che la vita non finisce mai, che c’è sempre la speranza di rialzarsi, ricostruirsi e rinascere come lo Stretto ha in parte fatto, e in parte sta progettando di fare.

100 anni sono tanti, e ne sono successe di tutti i colori. Tra le tante cose positive, senza dubbio ce ne sono molte anche negative che hanno costretto questo territorio, insieme a tutta la macroarea di cui fa parte (il mezzogiorno d’Italia) ad essere sottosviluppato e arretrato (almeno dal punto di vista economico) rispetto al resto del Paese e all’Europa.

Basti pensare ai trasporti: nello Stretto si vive una di quelle situazioni più disagevoli per la mobilità che è testimonianza della disorganizzazione politica e istituzionale.

Ma proprio nella Notte Bianca sarà previsto un sistema molto intenso di traghettamento tra una sponda e l’altra, continuo ed efficiente: dai trasporti bisogna partire per l’istituzione dell’Area Mediterranea, a prescindere dall’eventuale realizzazione del ponte, bensì creando un circuito virtuoso di traghetti e aliscafi che comunque hanno la possibilità di collegare in modo molto veloce le due sponde dello Stretto.

Il testimone della Notte Bianca passa allo Stretto, e che sia, quella del prossimo 28 dicembre, una Notte Bianca di ulteriore unione e contatto tra i cittadini di Reggio e Messina, in onore di quel DNA che ci etichetta come cittadini -dello Stretto- senza differenza alcuna.

E, in fondo, sono solo pochissimi chilometri di splendido mare.

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