L'ex collaboratore di giustizia è stato sorpreso dalla Squadra Mobile a casa della sorella a S.Lucia sopra Contesse
Evade dai domiciliari facendosi prelevare a casa da due finti poliziotti, facendo temere anche un caso di lupara bianca.
Emanuele La Boccetta, 41 anni è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Messina dopo un rocambolesco inseguimento sui tetti delle palazzina di Santa Lucia sopra Contesse.
La Boccetta, ex collaboratore di giustizia, si trovava ai domiciliari a casa di un familiare a Siracusa dopo essere stato scarcerato nel 2007 dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna.
L’uomo aveva raccontato fatti e misfatti del clan di Santa Lucia sopra Contesse nell’operazione Mattanza nella quale erano stati arrestati mandanti ed esecutori dell’omicidio del fratello Francesco. Quest’ultimo era stato assassinato nel marzo del 2005 mentre si trovava fermo in auto lungo lo svincolo autostradale di San Filippo. Il killer esplose sei colpi di pistola per non lasciare scampo alla vittima predestinata.
Qualche giorno fa, improvvisamente, Emanuele La Boccetta si è allontanato dall’appartamento di Siracusa in cui si trovava agli arresti domiciliari. I parenti che lo ospitavano hanno raccontato ai Carabinieri che era stato prelevato da due agenti di Polizia che lo dovevano trasferire in carcere. Naturalmente però di La Boccetta i Carabinieri non trovarono traccia in nessun carcere italiano. Così prese addirittura corpo l’ipotesi di un caso di lupara bianca. Qualcuno poteva aver prelevato l’ex pentito, fingendosi poliziotto, per ucciderlo.
La Boccetta, invece, era tornato a casa, fra la sua gente a Santa Lucia sopra Contesse. E, infatti, gli uomini della Squadra Mobile di Messina lo hanno rintracciato in casa della sorella. Alla vista dei poliziotti il 41enne ha tentato di fuggire ma dopo un breve inseguimento è stato raggiunto e catturato.
