I Carabinieri stanno indagando su un traffico di rifiuti pericolosi. E si temono infiltrazioni della camorra
Potrebbero esserci sviluppi clamorosi nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Velletri sui rifiuti sospetti ritrovati all’interno di una discarica di Pomezia, in provincia di Roma.
Secondo i Carabinieri del NOE di Roma rifiuti di amianto estremamente nocivi sarebbero stati fatti passare per amianto cementizio, una sostanza di gran lunga meno pericolosa ed anche meno costosa da smaltire.
A far sorgere il sospetto degli investigatori un sequestro effettuato nella discarica di rifiuti di Pomezia gestita dalla Ecologica srl. Sarebbero stati trovati, in un’apposita zona di stoccaggio, rifiuti contenenti amianto provenienti dall’area di bonifica della ex Sacelit di Pace del Mela .
I rifiuti, per le loro caratteristiche nocive, avrebbero dovuto essere classificati con il codice “ pericolo di areo-dispersione di fibre- e dovevano essere conferiti in una discarica di Torino, l’unica in grado di smaltirli. L’amianto invece era stato degassificato, compattato, camuffato come amianto cementizio e conferito nella discarica di Pomezia.
I Carabinieri oggi hanno effettuato perquisizioni a Milano, Bergamo, Napoli, Roma e Pace del Mela. Nell’area dell’ex Sacelit di Pace del Mela stamattina i carabinieri del NOE di Roma e Catania e quelli della compagnia di Milazzo hanno sequestrato 33 sacchi sigillati contenenti rifiuti speciali. ersone denunciate
Si tratterebbe di fanghi chimici prelevati da vasche di contenimento che erano state stoccate all’interno dell’area ex Sacelit in attesa di essere trasferiti. I carabinieri hanno posto sotto sequestro anche la documentazione amministrativa relativa ai conferimenti di rifiuti presso la società di Pomezia. 200 i sacchi speciali, che i carabinieri hanno scoperto a Pomezia provenienti da Pace del Mela. Su un milione di chili di rifiuti pericolosi, sono stati risparmiati circa 150 mila euro.
Secondo i carabinieri del Nucleo ecologico, i proventi dall’attività illecita erano divisi tra la ex Nuova Sacelit, la società che gestisce il sito di Pomezia ed una società di intermediazione. I Carabinieri, che al momento hanno denunciato quattro persone, stanno indagando per accertare se nella vicenda vi siano infiltrazioni da parte della camorra nel traffico dei rifiuti speciali.
