Il rappresentante del Pd spiega: “Un accordo apprezzabile nei contenuti ma che presenta dei limiti nei tempi di intervento” All’incirca 200 gli sfollati ancora presenti in hotel. Molti coloro sollecitati ad abbandonare le strutture alberghiere dall’ufficio del soggetto attuatore
Secondo gli ultimi dati (aggiornati al 4 giugno), forniti dalla funzione Due, “Assistenza alla popolazione”, dell’ufficio del soggetto attuatore, sono all’incirca 220 gli sfollati ancora alloggiati nelle strutture alberghiere messe a disposizione nel post-alluvione primo ottobre.
Il maggior numero dei cittadini ancora in attesa di rientro, sono quelli della zona di Itala e Scaletta Zanclea. Ciò anche in considerazione del fatto che lo scorso 14 maggio, la I sezione del tar del Lazio ha accettato il ricorso presentato dai cittadini di Guidomandri (60 in totale) contro il provvedimento di rientro nelle abitazioni considerate sicure, cioè “verdi”, sulla base della relazione dei tecnici della Regione. Secondo quanto disposto dalla sentenza l’amministrazione, entro 30 giorni dalla data di deposito del documento, avrebbe dovuto presentare una dettagliata e documentata relazione di chiarimenti, nella quale venisse compiutamente evidenziato il complesso degli interventi e/o delle cautele eventualmente posti in essere (vedi correlato).
Diversi però nelle ultime settimane, sono stati i fax inviati dall’ufficio del soggetto attuatore a quanti ancora risiedono negli alberghi, chiedendo di abbandonare le strutture alberghiere “poiché a tutt’oggi non sono state fornite motivazioni che giustifichino il protrarsi della permanenza in hotel”. Nel documento, inoltrato per conoscenza anche ai gestori degli stessi alberghi, si specifica poi che “a decorrere dalla data di notifica, l’Ufficio non provvederà più al pagamento delle somme dovute per il soggiorno del nucleo in indirizzo”. In alcuni casi, viene inoltre specificato che l’Ufficio non può procedere al rilascio del contributo richiesto per autonoma sistemazioni. E ciò perché in alcuni casi, almeno su carta, le strutture risultano non essere più a rischio, cioè diventate verdi.
Ma sulla situazione del post alluvione, sullo stato degli interventi posti in essere e soprattutto sui fondi da poter investire, interviene il deputato regionale del Pd Filippo Panarello, che in lungo documento chiede chiarimenti ai componenti della struttura commissariale e al governo nazionale, rispetto alla gestione dell’emergenza. Il rappresentante del Partito Democratico, che non manca di evidenziare la tempestività dimostrata dalle strutture preposte nelle fasi di prima necessità, sottolinea però come le risorse necessarie per consentire una rapida attuazione dei progetti di messa in sicurezza si siano sostanzialmente esaurite. “Ciò nonostante – continua Panarello – la condizione di emergenza permane in numerosi centri della provincia di Messina”.
L’esponente del Pd chiama quindi in causa l’accordo di programma in via di definizione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Siciliana, finalizzato alla programmazione ed al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, che prevede un impegno finanziario di 304.337.176/92 euro. “Un accordo che seppur apprezzabile nei contenuti – spiega Panarello – presenta dei limiti nei tempi di intervento che, con procedure ordinarie, non consentono di rispondere con tempestività necessaria alla perdurante situazione di emergenza esistente nei centri del messinese”. Un ritardo di cui si sta ad esempio avendo piena coscienza nel centro di San Fratello, dove proprio ieri è stata inscenata una dura protesa da parte degli sfollati (oltre 1000), per la mancata assegnazione di fondi necessari alla ricostruzione.
Ben precise dunque le richieste avanzate da Panarello: rimodulare l’Accordo di Programma in maniera tale da consentire, almeno per i centri dove insistono gli sfollati, l’utilizzazione delle risorse previste da parte della Struttura Commissariale (circa 50 milioni di euro) con procedure accelerate; qualora però questa opzione risultasse impraticabile, il deputato considera necessario investire governo nazionale per il reperimento delle risorse necessarie da mettere a disposizione della Struttura Commissariale per appaltare e realizzare rapidamente le opere necessarie per mettere in sicurezza i centri colpiti e dare un’abitazione ai cittadini rimasti ancora senza casa.
(foto Sturiale)
