E’ un’inchiesta complessa e rivolta su più fronti. In Procura si lavora alacremente e le riunioni fra i magistrati che si occupano dei disastro si susseguono a ritmo incalzante. Contrariamente alle voci che rimbalzano da più parti il fascicolo, aperto dal sostituto procuratore Francesca Ciranna, è contro ignoti. Per ora nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati ma presto potrebbero essere emessi i primi avvisi di garanzia. L’ipotesi di reato è di disastro colposo ed omicidio colposo ed il sostituto procuratore Francesca Ciranna e gli aggiunti Vincenzo Barbaro e Franco Langher coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte anche stamattina si sono incontrati per fare il punto della situazione.
Il primo aspetto, prettamente umano, riguarda la riconsegna delle salme ai familiari. Il sostituto Ciranna ha concesso il nulla-osta perché i corpi vengano restituiti alle famiglie. Ieri il medico legale Fabrizio Perri ha eseguito l’esame esterno su 19 cadaveri ed oggi ha ricevuto l’incarico perché effettui lo stesso tipo di esame sugli altri 5 corpi recuperati nelle ultime ore.
Sul campo, invece,prosegue l’opera dei Carabinieri che, su incarico dei magistrati della Procura, proseguono senza soste le indagini. Anche oggi hanno prelevato campioni di cemento e ferro dai palazzi crollati. In particolare nel pomeriggio si sono recati a Scaletta Zanclea nell’edificio danneggiato nel greto del torrente. Altri reperti sono stati prelevati a Giampilieri Superiore e negli altri villaggi maggiormente colpiti dall’alluvione. Ma da oggi è già al lavoro il pool di esperti nominato dalla Procura composto da un meteorologo, un geologo, un ingegnere ed uno specialista della stabilità degli edifici. La superperizia, che sono stati chiamati a redigere, finirà sul tavolo del sostituto Francesco Ciranna e naturalmente del procuratore capo Guido Lo Forte.
Intanto si fa largo l’ipotesi che l’inchiesta possa essere suddivisa in due tronconi. Il primo limitato a a Giampilieri Superiore e zone limitrofe, il secondo al Comune di Scaletta Zanclea.
A Giampilieri i magistrati e gli investigatori sono chiamati ad effettuare un immenso lavoro di ricerca di documenti e testimonianze. La Procura intende approfondire soprattutto le ragioni dell’inerzia quasi totale delle istituzioni dopo il nubifragio che colpì Giampilieri Superiore due anni fa.
In particolare 700.000 euro stanziati dalla Regione non sarebbero mai stati spesi ed i pochi interventi effettuati, ad esempio le gabbie di pietre poste a salvaguardia della collina, giovedì sera sono state spazzate via.
Per quanto riguarda, invece, l’abusivismo edilizio la Procura dovrebbe acquisire un’ampia documentazione riguardante centinaia di demolizioni mai eseguite. La Polizia Municipale negli ultimi anni avrebbe richiesto la demolizione di 1191 manufatti abusivi ma nessuno è stato poi eseguito.
A Scaletta Zanclea gli inquirenti vogliono, invece, far luce sulle concessioni edilizie rilasciate dal Comune per la costruzione di alcuni palazzi alla foce del torrente Foraggine. Un punto questo che ha già scatenato la reazione del sindaco di Scaletta, Briguglio che ha spiegato come tutto sia perfettamente in regola e che il palazzo simbolo del disastro di giovedì sera non sorga affatto alla foce di un torrente. Tesi oggi sostenuta anche dal presidente della Provincia, Nanni Ricevuto. Ma l’inchiesta è ancora agli inizi ed i prossimi giorni dovrebbero offrire diversi spunti per il lavoro di inquirenti ed investigatori.
