Incidenti sul lavoro. La Cgil denuncia insufficienza di risorse necessarie per verificare e garantire gli standard minimi di sicurezza

Incidenti sul lavoro. La Cgil denuncia insufficienza di risorse necessarie per verificare e garantire gli standard minimi di sicurezza

Redazione

Incidenti sul lavoro. La Cgil denuncia insufficienza di risorse necessarie per verificare e garantire gli standard minimi di sicurezza

venerdì 21 Novembre 2008 - 10:16

Per Lillo Oceano, segretario della Cgil Fp senza uomini, risorse e mezzi non è possibile controllare le migliaia di aziende che operano nei 108 comuni

La Cgil torna a parlare di sicurezza sul lavoro e lo fa con dati e numeri alla mano. Il sindacato denuncia infatti che sono solo 12 gli ispettori, per un totale di 27 mila aziende della provincia che risultano regolarmente iscritte all’Inail, che verificano l’effettivo rispetto degli standard minimi di sicurezza. Sicurezza che se rispettata da parte di imprese e datori di lavoro, afferma la Cgil Fp, potrebbe consentire di evitare numerosi incidenti.

Se poi non ci sono sanzioni perché non ci sono controlli, perché mancano gli ispettori, i soldi per la benzina e per i computer la sicurezza diventa davvero un optional. Mancano persino i soldi dei francobolli per le notifiche, così che le già poche ispezioni che si riescono a fare rischiano di essere inutili perché dopo 90 giorni gli illeciti contestati si prescrivono.

Denuncia che partono tutte da Lillo Oceano, segretario della Funzione pubblica della Cgil di Messina che rappresenta i lavoratori del settore che da anni lamentano le gravissime difficoltà in cui si trovano ad operare. -Senza uomini, risorse e mezzi come si può pensare di controllare le migliaia di aziende che operano nei 108 comuni della nostra provincia?-, chiede Oceano.

Per il rappresentante sindacale, il mancato investimento di risorse nella sicurezza è causa di molteplici danni. -Se qualcuno -a fferma- ha pensato di risparmiare tagliando risorse agli enti che si occupano si sicurezza ha sbagliato due volte. La prima perché non c’è risparmio che valga la vita di un solo lavoratore, la seconda perché ogni infortunio, attraverso la malattia e le pensioni, diventa un costo per la società. Gli unici a trarre vantaggio dall’inefficienza degli Enti che fanno sicurezza sono quegli imprenditori che non si fanno scrupoli per guadagnare qualche euro in più sulla pelle dei lavoratori e che sono un danno anche per gli imprenditori onesti-.

Secondo l’Inail nel 2007 complessivamente in provincia di Messina sono stati

denunciati 5607 infortuni di cui 8 mortali, dato quest’ultimo già raggiunto nel

2008. Tra gli infortuni denunciati quelli riguardanti gli apprendisti, i contratti di collaborazione e gli interinali sono appena 64. -La sicurezza ha un costo e in queste condizioni alle aziende conviene più l’irregolarità, tanto il rischio di essere sottoposti a verifica è bassissimo. Se davvero si vuole mettere fine a questa tragica catena di morti si deve fare prevenzione e la prevenzione si fa mettendo gli organismi deputati al controllo in grado di funzionare- spiega Oceano-.

Fare prevenzione attraverso le ispezioni è di fatto impossibile. I responsabili dovrebbero però spiegarlo alle famiglie di chi esce per portare uno stipendio a casa e non torna più perché finito sotto un muletto o giù da un’impalcatura-, conclude il segretario di Cgil Fp.

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