Hanno fatto scena muta davanti al gip Massimiliano Micali. I fratelli Marco e Giuseppe Cannavò si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice che si è recato nel carcere di Gazzi. I due fratelli erano stati arrestati ieri dalla Squadra Mobile con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alle rapine.
Ha deciso di rispondere, invece, Enrico Viti, anche lui accusato dello stesso reato. Viti ha praticamente qonfermato quanto dichiarato alla Polizia subito dopo il suo arresto per la rapina alla banca di Scala Torregrotta. Il giovane ha ammesso le sue responsabilità in merito ad alcuni colpi ma si è rifiutato di fare i nomi dei complici. I soldi -ha ribadito- spiegavano per comprare la droga visto che lui e gli altri componenti del gruppo erano dei consumatori abituali. In tutto il terzetto avrebbe messo a segno cinque rapine in banca e due in esercizi commerciali.
Il gip ha sentito anche Salvatore Di Paola, ritenuto l’armiere del gruppo. Domani, saranno invece sentiti Luigi Mangano, accusato di porto e detenzione illegale di armi e spari in luogo pubblico e Alessandro Buonasera che deve rispondere di inosservanza della sorveglianza speciale. I due si trovano agli arresti domiciliari.
