I lavoratori occupano la sala consiliare dell'Atm: nessuna conseguenza per il servizio

I lavoratori occupano la sala consiliare dell’Atm: nessuna conseguenza per il servizio

I lavoratori occupano la sala consiliare dell’Atm: nessuna conseguenza per il servizio

giovedì 10 Luglio 2008 - 07:39

Azione di protesta firmata OrSA, Ugl, Cub e Rsu contro il mancato pagamento di stipendi e quattordicesime

Una iniziativa simbolica e spontanea. Stamattina un gruppo di dipendenti dell’Atm ha occupato simbolicamente la sala consiliare del palazzo di Via La Farina, per rivendicare il pagamento degli stipendi di giugno e la quattordicesima mensilità. Lo comunicano le segreterie territoriali di OrSA, Ugl, Cub e Rsu. «Nonostante i ripetuti appelli rivolti alle istituzioni e al neo sindaco Buzzanca – si legge in una nota – non si è registrato alcun intervento in risposta all’annuncio dell’azienda che ha dichiarato di non essere nelle condizione di erogare le dovute spettanze. Ad aggravare la già disastrosa situazione si è aggiunta l’imposizione di lavoro straordinario per far fronte all’emergenza durante il concerto di Vasco Rossi. In uno stato di diritto è assurdo che s’imponga lo straordinario ai lavoratori quando non si è in grado di riconoscere neanche le spettanze per le prestazioni ordinarie».

«E’ tempo – scrivono i sindacati – che l’Amministrazione Comunale distolga l’attenzione dagli interessi di partito volti all’occupazione delle poltrone per concentrarsi sulle esigenze dei cittadini come proclamato a gran voce durante la campagna elettorale. Permanendo l’attuale incertezza sul riconoscimento di quanto dovuto ai lavoratori, l’occupazione simbolica in atto rischia di trasformarsi nella paralisi del Trasporto Pubblico Locale».

Quella di stamattina, comunque, è stata «un’iniziativa spontanea, messa in atto da dipendenti, soprattutto della tranvia e del gommato, tutti fuori dal servizio.» Lo ha dichiarato Nunzio Mondello, coordinatore Fit Cisl per l’Atm. Scongiurate, dunque, ripercussioni sul servizio di trasporto pubblico, nessun disagio per l’utenza.

In mattinata l’assemblea informale ha prodotto un comunicato, a firma del segretario provinciale e del segretario aziendale Atm dell’U.g.l. In essa i lavoratori, lamentandosi della intollerabilità della situazione in cui versa l’azienda, tra carenza di mezzi e ritardi nei pagamenti degli stipendi, si appellano alla «sensibilità e lungimiranza del signor sindaco di Messina affinché, con le nomine del nuovo C.d.A., possa dotare l’azienda di uno staff dirigenziale altamente qualificato che risponda alle leggi dell’economia e dell’impresa, anziché ai dettami della politica».

Infine, in coda al comunicato si legge: «la scrivente o.s. rappresenta la reale possibilità di reazioni sconsiderate, di certo non condannabili».

All’Atm, quindi, sale di nuovo la tensione. Proprio ieri il coordinamento aziendale della Cisl aveva manifestato tutta la propria preoccupazione. «Preoccupa – si leggeva tra l’altro in un comunicato – il destino di un’azienda le cui sorti sembra non interessino a nessuno. Assistiamo a una crisi stagnante che parte da lontano e che si è aggravata dal susseguirsi di gestioni temporanee e commissariali che non hanno consentito di predisporre un serio piano di risanamento per la riorganizzazione e il rilancio dell’azienda. L’immagine attuale che si offre dell’Atm ai cittadini è quella di un’azienda di fannulloni. Un’immagine che fa crescere tra i dipendenti rabbia e indignazione. All’azienda – ha concluso il Coordinamento Aziendale della Fit Cisl – chiediamo di pensare a migliorare i servizi, rendere più sereno l’ambiente lavorativo e dare, con la stessa tempestività che ha mostrato nel controbattere al sindacato le percentuali di adesione a uno sciopero peraltro nazionale, anche un’adeguata e dovuta comunicazione sui tempi previsti per l’erogazione delle spettanze».

Anche la Filt Cgil si è unita oggi alle preoccupazioni dei dipendenti per il futuro dell’Azienda. In un comunicato a firma del segretario provinciale Pino Foti e del responsabile autoferrotranvieri Franco Silipigni, si legge: «Il ritardo degli stipendi e soprattutto l”assenza di informazioni che indichino almeno con certezza come, quanto e quando questi potranno essere corrisposti, ha determinato in queste ore un legittimo e crescente stato ditensione tra le maestranze dell”ATM».

In particolare la Filt mette in evidenza che «per i disastri attuati negli anni, salvare adesso l”ATM ed il futuro di oltre 700 famiglie non è un impegno semplice che può risolversi in un solo giorno, per questo è necessario evitare in questo momento qualsiasi contrapposizione ed indicare invece subito obiettivi, tempi e non di meno risorse. Occorre dire chiaro e tondo lo stato dei fatti, cosa si vuole fare, in che modo ed in quale tempo. Accelerare ad esempio l”arrivo dei 3 milioni di euro da parte della Regione Siciliana, indicare l’esatta disponibilità finanziaria del Comune di Messina, fissare con certezza le tappe ed i tempi entro i quali si intende procedere, contemporaneamente, a mettere in atto un piano di risanamento ed a garantire le spettanze».

Nella foto, di Dino Sturiale, un momento dell’assemblea

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