«Lealtà e rispetto in riva a questo Stretto»: la voce degli studenti messinesi oggi scesi in strada per denunciare la «vergogna»

«Lealtà e rispetto in riva a questo Stretto»: la voce degli studenti messinesi oggi scesi in strada per denunciare la «vergogna»

«Lealtà e rispetto in riva a questo Stretto»: la voce degli studenti messinesi oggi scesi in strada per denunciare la «vergogna»

martedì 24 Novembre 2009 - 11:20

Riuniti alla passeggiata a Mare, hanno urlato contro la bocciatura dell’emendamento alla finanziaria, contro un governo che sostengono abbia abbandonato Messina.

«Lealtà e rispetto in riva a questo Stretto»; «Vergogna, vergogna, vergogna». Questi gli slogan pronunciati, anzi urlati, dagli studenti messinesi che questa mattina hanno animato e creato un po’ di “scompiglio” tra le via della città. Solo caos stradale lo precisiamo, quello a cui insomma siamo solitamente abituati, ma con pizzico in più di “colore”. Il colore delle cartelle, degli zaini, delle magliette, dei cappellini indossati dai ragazzi degli istituti superiori cittadini che, dopo il consueto appuntamento a Piazza Antonello, sede di ritrovo di tutti manifestanti dello Stretto ormai da generazioni, si sono spostati a Piazza Municipio e da lì sono stati “scortati” dalle forze dell’ordine fino alla passeggiata a Mare.

Un percorso che, così come ci spiega Mattia Monaco, rappresentante degli studenti del Liceo Scientifico Archimede, avevano sperato potesse essere diverso: «Ieri purtroppo non abbiamo avuto l’autorizzazione per il corteo, ci è stata data solo l’opportunità di riunirci alla passeggiata a Mare. Volevamo fare un sit-in di fronte la Prefettura, ma ci è stato negato anche questo». Ostacoli che tuttavia non hanno fermato gli studenti, o almeno quella parte di loro veramente interessata alla causa per cui si è scesi in piazza, ovvero, come anticipato attraverso le pagine di Facebook, la bocciatura dell’emendamento alla finanziaria per i 100 milioni da stanziare alle zone alluvionate. «Hanno provato a bloccarci in tutti, ci hanno relegato qui sotto quando in realtà saremmo dovuti essere in un’altra piazza della città, di fronte al Comune, ma noi non ci arrendiamo» grida intanto un altro rappresentante ottenendo prevedibili urla di consenso da parte degli altri compagni.

Poco dopo l’arrivo alla passeggiata, intorno alle 10.30, iniziano i cori di “riconoscimento” da parte dei vari istituti che rivendicano la loro presenza e tra i ragazzi parte così la “gara” all’urlo più urlato: sono presenti quasi tutti, Seguenza, Maurolico, La Farina, Bisazza, Maiorana, Caio Duilio, Verona Trento (ci scusiamo con chi non è stato inserito, lasciate un commento e provvederemo immediatamente ndr), chi con striscioni, chi solo con la voce. Ad un tratto le “mura” che delimitano le varie scuole si annullano, non c’è più differenza tra istituti né tra classi, si grida solo contro la vergogna, contro il governo, si grida per la città, si pretende «Lealtà e rispetto in riva a questo Stretto».

I rappresentanti che cercano di mantenere compatta la -squadra- non hanno però vita facile; lungo la passeggiata si iniziano a creare vari gruppetti, si chiacchiera con l’amico, si fuma la sigaretta, si tenta l’approccio con il ragazzo/a di turno. Inizia insomma la fase della smobilitazione, ma ahimè comincia fin troppo presto, riuscendo, nel giro di pochi minuti, a prevalere su slogan e cori intonati con i megafoni. Perché tra i tanti ragazzi che hanno sfilato lungo via Garibaldi, c’è veramente chi crede e ha creduto nella causa per cui si è manifestato, perché oggi a Messina non si sono urlate semplici parole contro la Gelmini, ma si è protestato per rivendicare i diritti di una città che dalla politica nazionale sembra essere stata dimenticata. Ma tutto ciò c’è chi, tra un caffé e l’altro lo ha dimenticato o, più probabilmente, non lo ha mai saputo.

(SU PHOTOGALLERY TUTTI GLI SCATTI DI DINO STURIALE)

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