Messinambiente, la tensione rimane alta. Sul banco degli imputati c’è sempre il bando dell’Ato3

Messinambiente, la tensione rimane alta. Sul banco degli imputati c’è sempre il bando dell’Ato3

Messinambiente, la tensione rimane alta. Sul banco degli imputati c’è sempre il bando dell’Ato3

martedì 07 Dicembre 2010 - 15:19

Il sindaco ha ricevuto i rappresentanti di Cgil e Uil, al termine di un sit-in di protesta di una trentina di lavoratori. Buzzanca non torna indietro: la vicenda riguarda l’Ato, il bando non può essere revocato. I rifiuti sono un problema regionale

Muro contro muro era, muro contro muro è rimasto. Il sit-in di protesta che ha visto stamani coinvolti una trentina di lavoratori di Messinambiente non ha sortito particolari effetti. «A prossima vota vi puttamu a munnizza!», la “minaccia” più ricorrente, mentre i rappresentanti di Cgil e Uil attendevano di essere ricevuti dal sindaco. E Buzzanca, nella tarda mattinata, i sindacalisti li ha ricevuti, dando loro delle risposte che, però, non serviranno a far scendere il livello della protesta. A Clara Crocè e Pino Foti della Cgil e a Silvio Lasagni della Uil Buzzanca ha ribadito che non è possibile ritirare il bando, come chiesto invece sia dai sindacati che dal consiglio comunale, che due settimane fa, con un voto bipartisan e dal forte significato politico (si espressero in tal senso Pd, Udc, Fli e Mpa), aveva chiesto proprio che la gara indetta dall’Ato3 per individuare il nuovo gestore dei rifiuti in città venisse annullata.

Niente ritiro, punto e basta. «E comunque – avrebbe detto il sindaco ai sindacati – non è competenza del Comune, questa è una vicenda che riguarda l’Ato3 in cui io non entro». Un atteggiamento definito “pilatesco” dai sindacalisti usciti dal confronto con Buzzanca, «il quale dimentica – dichiarano Crocè e Foti – di essere il socio di maggioranza dell’Ato3». Il sindaco, ad ogni modo, difende la scelta operata dal commissario liquidatore dell’Ato, il suo “fedelissimo” Antonio Ruggeri. «Ci sono diversi pareri legali a sostegno di questa linea», ha ribadito oggi a Cgil e Uil. E ha poi spostato il mirino su Palermo e sul governo Lombardo: «E’ Lombardo il commissario regionale dei rifiuti», ha ripetuto oggi, ricordando come la legge sui rifiuti sia rimasta sulla carta. «Ma nelle more – hanno ribattuto oggi i sindacati – non rientrava tra le competenze di un commissario liquidatore indire una gara». Insomma, come scrivevamo in apertura, muro contro muro. E la tensione rimane altissima.

(foto Sturiale)

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