Il sindaco ha ricevuto i rappresentanti di Cgil e Uil, al termine di un sit-in di protesta di una trentina di lavoratori. Buzzanca non torna indietro: la vicenda riguarda l’Ato, il bando non può essere revocato. I rifiuti sono un problema regionale
Muro contro muro era, muro contro muro è rimasto. Il sit-in di protesta che ha visto stamani coinvolti una trentina di lavoratori di Messinambiente non ha sortito particolari effetti. «A prossima vota vi puttamu a munnizza!», la “minaccia” più ricorrente, mentre i rappresentanti di Cgil e Uil attendevano di essere ricevuti dal sindaco. E Buzzanca, nella tarda mattinata, i sindacalisti li ha ricevuti, dando loro delle risposte che, però, non serviranno a far scendere il livello della protesta. A Clara Crocè e Pino Foti della Cgil e a Silvio Lasagni della Uil Buzzanca ha ribadito che non è possibile ritirare il bando, come chiesto invece sia dai sindacati che dal consiglio comunale, che due settimane fa, con un voto bipartisan e dal forte significato politico (si espressero in tal senso Pd, Udc, Fli e Mpa), aveva chiesto proprio che la gara indetta dall’Ato3 per individuare il nuovo gestore dei rifiuti in città venisse annullata.
Niente ritiro, punto e basta. «E comunque – avrebbe detto il sindaco ai sindacati – non è competenza del Comune, questa è una vicenda che riguarda l’Ato3 in cui io non entro». Un atteggiamento definito “pilatesco” dai sindacalisti usciti dal confronto con Buzzanca, «il quale dimentica – dichiarano Crocè e Foti – di essere il socio di maggioranza dell’Ato3». Il sindaco, ad ogni modo, difende la scelta operata dal commissario liquidatore dell’Ato, il suo “fedelissimo” Antonio Ruggeri. «Ci sono diversi pareri legali a sostegno di questa linea», ha ribadito oggi a Cgil e Uil. E ha poi spostato il mirino su Palermo e sul governo Lombardo: «E’ Lombardo il commissario regionale dei rifiuti», ha ripetuto oggi, ricordando come la legge sui rifiuti sia rimasta sulla carta. «Ma nelle more – hanno ribattuto oggi i sindacati – non rientrava tra le competenze di un commissario liquidatore indire una gara». Insomma, come scrivevamo in apertura, muro contro muro. E la tensione rimane altissima.
(foto Sturiale)