I Carabinieri di Patti, con l’ausilio del personale dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente e con il supporto del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, attraverso il monitoraggio della gestione dei reflui urbani di alcuni Comuni della “Costa Saracena” hanno evidenziato criticità in alcune delle strutture che dovrebbero depurare i rifiuti prima della loro immissione in mare
I controlli hanno riguardato sotto il profilo amministrativo, tecnico meccanico e chimico i depuratori di Brolo, Piraino, Sant’Angelo Di Brolo e Gioiosa Marea.
Dagli accertamenti tecnico-analitici eseguiti sul depuratore consortile dei comuni di Brolo, Piraino e S.Angelo di Brolo, nella frazione “Gliaca” nel quale vengono convogliati i reflui urbani di tutti e tre i centri tirrenici è risultato che la struttura, entrata in funzione nel 2008, è efficiente e funzionale.
Una situazione molto critica è invece emersa nel sistema di depurazione del Comune di Gioiosa Marea, e del conseguente scarico degli stessi a mare. Oltre al mancato rinnovo dell’opportuna autorizzazione, scaduta il 14.04.1989, gli accertamenti effettuati dai Carabinieri hanno evidenziato che il depuratore del Comune di Gioiosa Marea è fermo da lungo tempo, che il suo stato di consistenza è pessimo, che le acque esistenti nelle vasche sono stagnanti da molto tempo, che alcune condotte sono arrugginite ed altre interrotte.
Inoltre, la verifica effettuata con il personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina sulla condotta sottomarina per l’immissione dei reflui in mare, ha evidenziato 7 evidenti fratture nella condotta stessa, dalle quali deriva fuoriuscita di liquami e materiali solidi e l’inefficienza dei diffusori previsti a fine condotta per la dispersione dei reflui.
La verifica effettuata dai Carabinieri del depuratore ubicato nella frazione Zappardino di Piraino ha evidenziato che le acque reflue provenienti dall’impianto sono conferite nel litorale marino in totale difetto di autorizzazione, mai richiesta e quindi mai rilasciata al Comune dall’Ente competente. La verifica sulla condotta sottomarina, corredata di rilievi video, permette di evidenziare gravi problematiche di carattere igienico sanitario. Si è infatti accertato che la condotta sottomarina, originariamente realizzata in maniera tale da espellere i reflui a circa un chilometro dalla costa, attualmente si interrompe invece improvvisamente a circa 180 metri dalla spiaggia. Dopo le segnalazioni dei Carabinieri e dell’Arpa il Comune di Piraino ha conferito l’incarico ad una ditta privata per la raccolta dei reflui fognari della frazione Zappardino, impedendone quindi lo scarico a mare.
Il sopralluogo effettuato dai Carabinieri sul depuratore Ponte Mangano del Comune di San Piero Patti ha permesso di verificare presenza di acque nere con evidenza di solidi sospesi.
A conclusione degli accertamenti effettuati presso i citati impianti di depurazione, i Carabinieri della Compagnia di Patti hanno informato la Procura della Repubblica di Patti, che verificherà se sussistono responsabilità penali in capo a chi aveva l’onere di curare la gestione degli impianti stessi. I reati ipotizzati sono deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi fuori i limiti temporali e la sanzione amministrativa in caso di assenza di autorizzazione allo scarico.
Relativamente al depuratore del Comune di Patti sono in corso invece accertamenti da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania.
