Il pizzo in videochiamata dal carcere, è il giorno degli arresti I NOMI

Il pizzo in videochiamata dal carcere, è il giorno degli arresti I NOMI

Marco Olivieri

Il pizzo in videochiamata dal carcere, è il giorno degli arresti I NOMI

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sabato 20 Dicembre 2025 - 11:07

Chi sono i tre emissari del clan Lo Duca che avevano minacciato la Cosedil di Vecchio, l'arresto lampo dei Carabinieri

di Alessandra Serio e Marco Olivieri

Messina – Sono il 24enne Giovanni Aspri, il 33enne Salvatore Maiorana e Giuseppe Surace (39) i tre responsabili della tentata estorsione alla Cosedil, titolare del cantiere per il lavoro di risanamento di Fondo Fucile. L’impresa ha denunciato subito la richiesta di pizzo, permettendo l’operazione-lampo. Indagato un minorenne, il cui ruolo è in valutazione da parte della Procura presso il Tribunale dei Minori.

I tre sono stati arrestati oggi dopo l’indagine dei Carabinieri di Messina, guidati dal comandante Lucio Arcidiacono e dal comandante del Reparto operativo Marco Barone, coordinata dai pm Alice Parialò e Roberto Conte della Direzione distrettuale antimafia.

Il gruppo Lo Duca dietro la richiesta di pizzo

Tutti e tre sono andati in carcere. Maiorana era già in cella a Palermo, Surace ad Agrigento, ed è da qui che hanno videochiamato il responsabile del cantiere, in video chiamata, con un telefonino fornito dagli emissari del pizzo. Adesso si indaga anche sulle complicità che hanno permesso ai due detenuti messinesi di tenere il cellulare dietro le sbarre.

“Pagate o facciamo saltare tutti in aria”

Il primo contatto con i dipendenti della Cosedil risale al primo dicembre scorso, quando il 24enne Aspri è presentato al cantiere e chiedendo una “messa a posto” prima di 250 mila, e in una seconda fase di 100 mila euro, da parte del gruppo Lo Duca. Per rendere più stringente la minaccia di “far saltare tutto in aria”, nel caso la ditta dell’imprenditore Vecchio di Catania non avesse voluto pagare, i postini del pizzo si sono presentati con un telefonino per permettere al direttore dei lavori di parlare direttamente con gli estortori dal carcere.

Il coraggio della denuncia

Il costruttore Vecchio però, come ha già fatto in passato in altre città e contesti, ha denunciato tutto subito. Da oggi sono tutti e tre in carcere per tentata estorsione e accesso indebito a dispositivi per la comunicazione di detenuti, aggravati dal metodo mafioso. Quando si è presentato al cantiere, Aspri era ai domiciliari per aver violato la sorveglianza speciale per mafia.

Maiorana era stato arrestato e condannato per la gambizzazione al pregiudicato Marcello Nunnari, avvenuta in pieno giorno sul viale Europa nel luglio 2023.

6 commenti

  1. Il coraggio di denunciare premia sempre…..Bravo!

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  2. Devono marcire in carcere. Non spaventatevi di loro. Sono fatti di carne anche loro, solo che non lo hanno capito ancora.

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  3. Devono marcire in carcere.

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  4. Tempo stretto ha provato la pillola del coraggio ed a quanto pare sta facendo più effetto di quello sperato….nomi cognomi ecc ecc… Come si chiama sta pillola??? Continuate a prenderla!! PS: mi spiace cari estortori ma è passato prima lo STATO.

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    1. Buonasera,
      non è un problema di coraggio. Ci atteniamo alle regole che non facciamo noi

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  5. Presumo che le Forze dell’Ordine, stiano aumentando la sorveglianza, al fine di evitare ritorsioni. In particolare, la notte di Capodanno, notte spesso utilizzata per “regolare conti”. Presumo che si stiano prendendo contromisure. Una battaglia importante è stata vinta, grazie agli imprenditori che non si sono piegati e hanno denunciato. Ma la guerra continua. Abbassare la guardia adesso, sarebbe da stupidi, e tatticamente, disastroso, a livello strategico.

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