E’ scattata all’alba l’operazione -Figaro-, così battezzata perché uno dei tre arrestati di oggi faceva il barbiere. Ma nel suo locale non si sarebbe limitato a tagliare i capelli e a fare la barba ai clienti. È così finito in manette Settimo Manera, 33 anni incensurato di Tortorici, a cui sono stati concessi i domiciliari. Dietro le sbarre sono finiti anche Salvatore (nella foto) e Sebastiano Destro Pastizzaro, 47 e 22 anni, rispettivamente padre e figlio. Al secondo è stata notificata in carcere l’ordinanza custodiale siglata dal gip Onofrio Laudadio su richiesta del sostituto Alessandro Lia della Procura di Patti.
Salvatore Destro Pastizzaro aveva ottenuto i domiciliari dopo essere stato arrestato per coltivazione di sostanza stupefacente lo scorso 18 maggio insieme al figlio. I Carabinieri scoprirono una piantagione di canapa indiana nelle vicinanze del casale in contrada Santa Nigra dove abitavano i due arrestati, che erano riusciti a coltivare oltre 50 chili di sostanza stupefacente.
Dalla scoperta della coltivazione e dai ripetuti appostamenti dei Carabinieri è stato possibile accertare che i due Destro Pastizzaro oltre a coltivare la canapa la spacciavano. E l’attività di spaccio riguardava anche Settimo Manera. I tre avevano dato vita ad una fiorente attività di spaccio nel centro di Tortorici utilizzando, il negozio di barbiere e un pied a terre nelle vicinanze del negozio, come centri di smistamento della cocaina. Documentate dai Carabinieri le cessioni di droga ad almeno 40 avventori. I Destro Pastizzaro avrebbero invece utilizzato il loro casale in contrada Santa Nigra come centrale di smistamento e spaccio.
L’inchiesta giudiziaria iniziata a maggio 2007, oltre a cristallizzare le responsabilità penali in capo agli indagati, ha permesso di individuare una fitta rete di approvvigionamento dello stupefacente tra la provincia di Messina e le città di Napoli ed Africo, in provincia di Reggio Calabria, centri questi dove risiedono i principali “cartelli criminali- attivissimi nel traffico di droga.