Operazione -Sistema II-, tre arresti per estorsione

Operazione -Sistema II-, tre arresti per estorsione

Operazione -Sistema II-, tre arresti per estorsione

mercoledì 06 Aprile 2011 - 07:27

Grazie alla collaborazione di un imprenditore vittima del pizzo, Dda e Squadra Mobile hanno tolto il velo a tre episodi in cui imprenditori sono stati costretti a pagare denaro ad esponenti della mafia barcellonese e catanese. Come sottolineato dal procuratore capo Lo Forte: -l'operazione di oggi dimostra che il lavoro svolto dallo Stato e dalle Forze dell'ordine in questi territori ha portato ad una nuova fiducia da parte degli imprenditori che hanno cominciato a collaborare-

-Con l’operazione Sistema II, condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Dda è stato tolto il velo su tre episodi estorsivi avvenuti nel 2007 e nel 2008 nell’area tirrenica ai danni di tre imprese costruttrici impegnate in appalti-. Così il questore Carmelo Gugliotta ha sintetizzato i risultati dell’operazione che permesso di arrestare il barcellonese Carmelo D’Amico, 40 anni, Giuseppe “Pippo” Alfio Castro, 47 anni acese, e Tindaro Calabrese, 37 anni. I tre erano già detenuti per altri reati. In particolare D’Amico e Calabrese sono ritenuti esponenti verticistici delle organizzazioni mafiose riconducibili a Cosa Nostra, mentre Castro è considerato referente della mafia catanese riconducibile a Benedetto Santapaola.

A D’Amico e Castro viene contestato un episodio estorsivo ai danni della Mediterranea Costruzioni impegnata nel 2008 nella realizzazione di un parcheggio presso un centro commerciale di Milazzo. Nel dettaglio l’imprenditore fu costretto ad effettuare forniture di vario materiale e corrispondere a Pasqua, Natale Ferragosto 30 mila euro a Tindaro Calabrese in tre diverse tranche da 10mila euro.

D’Amico sarebbe poi responsabile di un ulteriore episodio di estorsione ai danni questa volta della Demoter durante la metanizzazione della fascia tirrenica in contrada Inardo a Santa Lucia del Mela. Come scoperto dagli investigatori in questo episodio, D’Amico avrebbe fatto emettere una falsa fattura ad un’altra impresa per la presunta fornitura di mezzi d’opera alla Demoter che a fronte di questa ricevuta avrebbe pagato 20mila euro. Denaro finito però nelle tasche di D’Amico. Infine Calabrese e Castro nel 2007 si fanno subappaltare dalla ditta vincitrice il rifacimento del lungomare di Villafranca e il relativo ripascimento della costa. Calabrese avrebbe imposto ad una ditta di fornirgli i massi necessari per la realizzazione dell’opera pagandoli al 50 per cento del loro valore di mercato, guadagnando così ben 35mila euro.

Come più volte ribadito in conferenza stampa dal procuratore capo Giudo Lo Forte, dal sostituto della Dda Giuseppe Verzera e dal capo della Squadra Mobile Giuseppe Anzalone, l’operazione Sistema II è stata possibile anche alla luce della rinnovata fiducia nello Stato e nelle Forze dell’ordine da parte degli imprenditori vittime di estorsione, che hanno cominciato a collaborare.

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