Operazione Tyson: il sostituto della DDA Verzera chiude le indagini per 41 indagati

Operazione Tyson: il sostituto della DDA Verzera chiude le indagini per 41 indagati

Operazione Tyson: il sostituto della DDA Verzera chiude le indagini per 41 indagati

sabato 19 Settembre 2009 - 11:51

Il sostituto procuratore della DDA, Giuseppe Verzera, ha chiuso le indagini dell’operazione Tyson che a maggio ha cancellato un clan che trafficava in cocaina, hashish, eroina ed ecstasy fra Messina, Barcellona e Taormina.

41 le persone raggiunte dal provvedimento fra le quali le 11 arrestate il 27 maggio scorso dalla Squadra Mobile: Fortunato Pietropaolo, 31 anni, Carmelo Donato, 24 anni, Carmelo Fazio, 30 anni, Mario Longo, 24 anni, Salvatore Spadaro, 44 anni, Pasquale Pietropaolo, 42 anni, Cosimo Idotta, 25 anni, Alfredo Tinaglia, 28 anni Giuseppe Carrozza, 36 anni, Umberto Alessi, 31 anni e Tindaro Santo Scordino 25 anni.

Tutti devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini della Polizia partirono nel dicembre del 2006 dopo l’arresto di Antonio Biasi, già affiliato alla Sacra Corona Unita, che decise di collaborare con la giustizia.

Biasi, ritenuto killer dell’organizzazione pugliese, era detenuto a Messina ma quando ottenne i domiciliari decise di restare in città e si stabilì a Valle degli Angeli. Si affiliò al clan di Fortunato Pietropaolo che trafficava in cocaina. La svolta avvenne nel novembre 2006 quando Biasi venne fermato dalla Polizia mentre si trova in compagnia di Pietropaolo. Durante una perquisizione domiciliari i poliziotti scoprirono nel suo appartamento 25 grammi di cocaina e lo arrestarono. Da qui la decisione di collaborare. Biasi iniziò a fare i nomi degli affiliati al clan Pietropaolo. Raccontò dei suoi viaggi a Barcellona con Fazio per spacciare droga e di una violenta

lite con Pietropaolo. Biasi ruppe con quest’ultimo e si avvicinò al clan guidato da Idotta. Da quel momento iniziò a spacciare droga nelle discoteche ed in vari locali notturni di Taormina fino al momento dell’arresto.

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