Ospedale Margherita, il futuro è a un bivio

Ospedale Margherita, il futuro è a un bivio

Ospedale Margherita, il futuro è a un bivio

sabato 10 Novembre 2007 - 11:29

I rom rumeni sono spariti, il prefetto Alecci garantisce la sorveglianza. Ma poi cosa ne sarà dell'edificio?

L’unica certezza per l’ex ospedale Margherita riguarda l’immediato futuro. Su di esso garantisce il prefetto di Messina, Francesco Alecci (nella foto), che ieri ha presieduto un vertice con il questore Santi Giuffrè e il direttore generale dell’Ausl5 Salvatore Furnari. Alecci supervisionerà le operazioni di sorveglianza e di risanamento della struttura, che stando ai diversi controlli effettuati durante l’arco di tutta la giornata di ieri dalla polizia, è stata abbandonata dal gruppo di rom rumeni che vi si erano stanziati. Con ogni probabilità i nomadi hanno fatto ritorno allo stanziamento maggiore della componente rumena di Messina, quello di Maregrosso, oppure hanno lasciato definitivamente la città.

Secondo la riunione tecnica di ieri in Prefettura, alla questura toccherà vigilare affinché l’edificio rimanga vuoto, mentre l’Ausl5 provvederà alla pulizia e al ripristino delle recinzioni delle aree interessate.

Il dubbio più importante riguarda, a questo punto, il domani dell’ex Margherita, che sostanzialmente si ritrova davanti a un bivio: la prima soluzione sarebbe quella del project financing per la realizzazione di una cittadella di riabilitazione, sulla cui fattibilità l’Ausl si dovrà pronunciare entro la fine dell’anno; la seconda, ed inevitabile alternativa, consiste nel passaggio dell’edificio alla Regione e alla successiva alienazione dell’immobile.

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