Qualcuno dice hanno paura gli abitanti di Pezzolo, io aggiungo hanno anche tanta rabbia dentro da sentirsi soffocare e si rendono conto di essere impotenti. Impotenti no nei confronti della forza della natura, ma impotenti nei confronti dell’indifferenza di tutti coloro che dovrebbero agire e invece continuano a non vedere, continuano a perdere tempo.
Pezzolo è uno degli antichi casali di Messina sud, risalente al 1200 circa, arroccato su una collina “a rocca” che ha resistito al terremoto del 1908, ai bombardamenti delle due grandi guerre, ed ogni qualvolta è stato necessario per calamità naturali o disastri causati dall’uomo ha offerto rifugio e aiuto agli abitanti di Messina.
Ora, nel 2009, Pezzolo (come Giampilieri, Molino, Altolia e Briga) è stato colpito da una calamità naturale straordinaria la così detta Bomba d’acqua, ma cosa impressionante Pezzolo è stato minato alla base, ai piedi del paese una frana già esistente dal 1974 si è enormemente ingrandita ed altre se ne sono create. Vorrei precisare che i casali di Pezzolo ed Altolia già dagli anni ’30 sono stati dichiarati a grave rischio idrogeologico. Uscendo dal centro storico lungo la strada provinciale 35 e nelle immediata periferia, nelle campagne circostanti numerosissime frane si sono aperte, grossi smottamenti di terreno si sono avuti. Fortunatamente tutti gli abitanti di Pezzolo hanno portato in salvo la vita, durante il nubifragio molti hanno dovuto abbandonare le case, le macchine lungo la strada provinciale e trovare rifugio o da parenti o in case disabitate, ma il mattino dopo c’erano tutti.
Diverse sono state le chiamate alla Protezione Civile, personalmente ho chiamato e ancora aspetto la chiamata da parte della Protezione Civile.
Notizie sparse attraverso qualche cellulare ci portano a conoscenza del disastro accaduto, il 2 ottobre verso le 18,00 viene fatto un varco lungo la provinciale dai mezzi di soccorso e tanti riescono a riabbracciarsi con i familiari. I telefonini sono scarichi, l’energia elettrica viene riattivata verso le 22,00, si riesce ad avere qualche immagine dove tutti vengono menzionati, ma non Pezzolo, non ci sono morti, non c’è scoop.
Bertolaso dice: “La natura non uccide, l’uomo sì” è vero. Io approvo questa affermazione ma no nel senso in cui lui l’ha pronunciata riferendosi all’abusivismo, ma nel senso che chi doveva fare, non ha fatto. I centri colpiti sono centri storici e non abusivi. I colpevoli sono tutti gli amministratori locali, regionali e nazionali degli ultimi 40 anni. Tanti sono stati i soldi finanziati per il territorio e l’ambiente che non sono stati spesi per ciò che erano stati finanziati, ma dirottati in altri capitoli.
Negli ultimi vent’anni non so quante volte sono stati segnalati i problemi di Giampilieri e la situazione di Pezzolo sia per il dissesto idrogeologico sia per la sicurezza e il regolare deflusso delle acque sulla sp 35.
Il 25 ottobre 2007 l’avvertimento per Giampilieri, dopo due anni ancora niente s’era fatto perché non c’erano state vittime. Il 27 Gennaio del 2009 crolla un tratto di strada della sp 35 si tampona con un by-pass, la famosa bretella di San Placido Clonerò, per non lasciare Pezzolo isolato. Nulla si è mosso per la sp 35.
1 ottobre 2009, la catastrofe annunciata per Giampilieri, Molino, Altolia e Scaletta: 28 salme e 7 dispersi. Il nostro sindaco: Buzzanca; il nostro presidente della Provincia: Ricevuto; il nostro presidente della Regione: Lombardo; i nostri deputati regionali: Panarello, Ardizzone, Beninati, Corona, Correnti, De Luca, Formica, Laccato, Picciolo, Rinaldi, Romano; i nostri deputati alla Camera: Briguglio, Crimi, Genovese, Germanà, Lo Monte, Martino, Naro, Stagno D’Alcontres; i nostri Senatori: D’Alia, Nania cosa pensano di fare oltre che mostrarsi solidali, commuoversi nelle varie sedute? Continuare a discutere e incassare soldi senza agire?
Non è possibile, Pezzolo non può tra qualche giorno fare la stessa fine di Giampilieri , non può crollare. Non basta un’ordinanza di evacuazione a delle famiglie e la chiusura della sp 35 dalle 21,00 alle 6,00 per sentirsi dire ho fatto e non incorrere in problemi giudiziari. Debbono mettersi subito al lavoro per salvaguardare le persone e le case. I comuni mortali hanno fatto degli enormi sacrifici per avere una casa.Non si devono ricordare di noi in campagna elettorale.
E’ finito il tempo delle promesse, è giunto il momento delle azioni.Vogliamo e pretendiamo quello che c’è dovuto. Non siamo abusivi siamo degli onesti cittadini abituati ai sacrifici. Tutto quello che abbiamo è frutto dei nostri sacrifici e non perché ci era dovuto. Dalle nostre case esce sangue e sudore.
