Piero Campagna: -Graziella è tornata a vivere. Adesso cerchiamo i mandanti dell'omicidio-

Piero Campagna: -Graziella è tornata a vivere. Adesso cerchiamo i mandanti dell’omicidio-

Piero Campagna: -Graziella è tornata a vivere. Adesso cerchiamo i mandanti dell’omicidio-

martedì 11 Marzo 2008 - 13:40

Ha combattuto per 23 anni solo contro tutti. Piero Campagna non ha ancora raggiunto lo scopo della sua vita. Vuol vedere chiusi in prigione mandanti ed assassini di sua sorella Graziella, vittima innocente di una mafia spietata che non lascia scampo nemmeno ad una ragazzina di 17 anni. Ma, intanto, un obiettivo l’ha già ottenuto: sgretolare il muro di silenzio che si era alzato attorno all’omicidio di Graziella. Oggi, grazie anche alla fiction “La vita rubata-, tutta Italia conosce la storia della giovane stiratrice di Saponara, delle omissioni e degli insabbiamenti, delle complicità e dei colpevoli silenzi. L’altra sera Piero, insieme con i familiari, ha assistito nel santuario di Lourdes alla messa in onda del film. Ad interpretare il ruolo di questo carabiniere-fratello coraggio il bravissimo Beppe Fiorello. Ed alla fine della proiezione Piero ha le lacrime agli occhi per l’emozione: “Il film è stato meraviglioso, ha ricostruito fedelmente la storia di Graziella. Ha dato voce e memoria a chi non ce l’ha più perché qualcuno gliel’ha tolta. A noi della famiglia ci ha fatto piacere ricordare Graziella così com’era, dolce, buona e generosa-.

– Vostra madre non ce l’ha fatta ad essere presente.

“No, mia madre quando si parla di Graziella non ce la fa proprio. Sono trascorsi 23 anni ma il dolore è ancora troppo grande per lei. Sta male fisicamente e allora preferisce chiudersi in se stessa. Ha visto però la fiction a casa e so che le è piaciuta-.

– Secondo lei erano giustificate le preoccupazioni di chi voleva sospendere ancora una volta la programmazione del film per non condizionare i giudici che fra poco dovranno emettere la sentenza?

“Credo proprio di no. La magistratura deve giudicare sugli atti processuali non sulla sceneggiatura di un film. Mi chiedo come potrebbero essere influenzati dei giudici esperti. Questo è un processo che dura dal 1987. Un primo processo è stato insabbiato, poi gli imputati sono stati condannati nel nuovo procedimento, quindi sono stati scarcerati per decorrenza dei termini. Ma nessuno ha mai puntato l’indice contro i magistrati che hanno commesso questi errori. E lo puntano invece contro un film? Come avete visto la fiction non è in grado di influenzare proprio nessuno-.

– La sua famiglia come ha accolto l’idea di un film su Graziella?

“ Inizialmente non eravamo convinti. Poi quando abbiamo conosciuto il regista, il produttore e gli attori abbiamo cambiato idea. Ci siamo resi conto che non lo facevano freddamente solo per una questione professionale ma erano veramente coinvolti. Mentre raccontavamo la storia erano sinceramente dispiaciuti e colpiti e così si è creata una vera e propria famiglia. Oggi devo dire che tutto il cast del film fa parte della famiglia Campagna. Graziella è stata uccisa perché non parlasse ma il film l’ha fatta rivivere e le ha dato voce come mai l’aveva avuta-.

– Oltre al cast del film altra gente vi è stata vicino in questi anni?

“Si, indubbiamente ed il primo di tutti è l’avvocato Fabio Repici. Dobbiamo soprattutto a lui se siamo arrivati a scoprire la verità. Si è impegnato con passione e coraggio in tutti questi anni senza risparmiare energie. Che io e Pasquale ci battessimo per scoprire la verità era normale perché siamo i fratelli di Graziella ma quello che ha fatto Fabio va oltre ogni immaginazione. Possiamo dire che ormai Graziella ha un fratello maggiore ed è l’avvocato Fabio Repici-.

– Insomma lei percepisce un’aria nuova intorno a voi?

“Indubbiamente si. Adesso di questo caso finalmente se ne parla mentre qualche anno fa era calato il silenzio. Oggi ci sono gruppi, associazioni, semplici cittadini che si interessano alla vicenda di Graziella. E questo è un grande risultato, aver fatto prevalere la verità sulle menzogne o peggio sul silenzio-.

– Adesso cosa si aspetta, a pochi giorni dalla storica sentenza d’appello?

“Mi aspetto solo giustizia però, anche se gli assassini saranno condannati, saranno sempre trascorsi 23 anni, un’eternità. Gli imputati sono invecchiati, qualcuno è morto, non credo che questa possa definirsi giustizia. Noi speriamo sempre che la verità venga a galla ma non mi basta che siano condannati gli esecutori del delitti. Voglio che anche i mandanti vengano assicurati alla giustizia. Ed anche per questo continuerò a battermi nel nome di Graziella e della giustizia-.

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