Pollice verso dei pendolari al servizio Metromare: no a tariffe e orari

Pollice verso dei pendolari al servizio Metromare: no a tariffe e orari

Pollice verso dei pendolari al servizio Metromare: no a tariffe e orari

mercoledì 30 Giugno 2010 - 22:47

Mobilitazione degli utenti contro l’avvio di un servizio che a detta dei più non contribuirà a migliorare la situazione ma solo a rendere più leggere le tasche dei viaggiatori. Posizione univoca espressa da molte associazioni studentesche e dal Comitato Pendolari

Il popolo dello Stretto si ribella. L’avvio del nuovo servizio Metromare, collegamento veloce tra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, inaugurato lo scorso lunedì al molo Rizzo (con tanto di inatteso imprevisto, vedi correlato), non è certo stato accolto con tappeti di rose e fiori dalla comunità dei pendolari che fanno spola tra “Scilla e Cariddi”. Una prima avvisaglia la si era avuta già qualche giorno fa (vedi correlato), con una lettera inviata da Domenico Caccamo, pendolare, che parlando a nome dei “colleghi” ha elencato punto per punto gli elementi dubbi del servizio. Sotto accusa, in particolare, orari e tariffe.

Stesse argomentazioni fornite oggi da Rete Giovani dello Stretto e della storico Comitato Pendolari di Pietro Interdonato. Nel primo caso, il gruppo composto dall’Associazione Giovani Cisl di Messina e da Azione Giovani di Reggio Calabria, e in questa battaglia appoggiato anche dall’UGL Giovani Calabria, dalla Uil Giovani Messina, da Atreju Messina, da “Università Eclettica” e da centinaia di cittadini delle due sponde dello Stretto, ha espresso il più vivo disappunto in merito alla definizione dei costi del servizio di collegamento e degli orari delle corse. «Non è pensabile – sostengono le associazioni – che un servizio ideato e sul quale si è investito per rendere concreta l’integrazione dell’Area Metropolitana dello Stretto, preveda l’ultima corsa in partenza da Reggio Cal. verso Messina alle 19.45 e da Messina verso Reggio alle 20.00. Allo stesso modo – si legge nella nota – non è accettabile l’incremento del costo della traversata andata/ritorno, che passa da 4,50 a 7 euro. Lo stesso limite di reddito familiare di 25.000 euro lorde annue, che consente di ridurre il costo dell’abbonamento, appare troppo restrittivo, in quanto esclude redditi familiari di poco superiori alle 1300 euro».

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La Rete Giovani dello Stretto si rivolge alle istituzioni e al Consorzio chiedendo dunque urgenti interventi correttivi che vadano nella direzione di rendere il servizio operativo anche nella tarda serata (con almeno una corsa) e di ridurre i costi di fruizione sul livello precedente. «Riteniamo – concludono – che l’Area integrata dello Stretto debba costituire un’opportunità di crescita e sviluppo collettive, e non una semplice occasione di rendita economica per pochi soggetti».

Non meno dura, come facilmente si può immaginare, la posizione del Comitato pendolari – Lega Autonomie locali – Dimensione trasporti: «Con la firma del contratto – afferma Interdonato – le Istituzioni locali hanno dimostrato , “cecità politica” o supino adeguamento alle imprese. Le tariffe proposte dal Consorzio testimoniano quanto sia sbagliata la scelta. Si dimentica che la mobilità è un bene primario, ed invece di pensare ad una discontinuità del sistema dei trasporti, ci si è adeguati al sistema che spreca e dissolve risorse strettamente legate ad un bene comune».

(foto Diego Buda)

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