Precari Rfi condannati per interruzione pubblico servizio, Massaro scrive al Prefetto

Precari Rfi condannati per interruzione pubblico servizio, Massaro scrive al Prefetto

Precari Rfi condannati per interruzione pubblico servizio, Massaro scrive al Prefetto

lunedì 12 Maggio 2008 - 13:47

Il sindacalista: «Sorprende tanta fiscalità nei confronti dei lavoratori e l'assoluta indifferenza per la scellerata gestione dell'azienda pubblica Rfi». Venerdì sit-in di -protesta pacifica-

Condanna in contumacia per interruzione di pubblico servizio. L’hanno ricevuta alcuni marittimi precari di Rfi, per lo sciopero del 2 novembre scorso. Un atto che ha portato, come immediata conseguenza, ad un sit-in di protesta concordato stamati dall’assemblea spontanea dei lavoratori e organizzato per venerdì alle 10 presso la Prefettura. Ed è proprio al Prefetto Francesco Alecci che Mariano Massaro, segretario dell’OrSA, invia una lettera. Massaro, il quale vuol subito chiarire di «considerare estranea la sigla sindacale che rappresento», scrive: «Credevamo di aver gestito la vertenza in oggetto limitando al minimo i disagi di ordine pubblico e offrendo la massima collaborazione alle forze dell’ordine, durante le manifestazioni spontanee di lavoratori che vivono un’annosa realtà precaria, siamo riusciti a rispondere prontamente ad ogni invito di S.E. ed a rimuovere i blocchi “dimostrativi-, che nei fatti non hanno mai creato seri disagi alla circolazione, unico mezzo a loro disposizione per accendere i riflettori sulla drammatica condizione dei marittimi impiegati con contratti a viaggio. I ripetuti incontri avuti in Prefettura e al Ministero dei Trasporti sembravano volti alla soluzione definitiva di una vertenza di gente esasperata impegnata per il riconoscimento di un diritto costituzionale: il lavoro. Insieme alle istituzioni che ringrazio per la continua collaborazione, si era intrapresa la strada della concertazione costruttiva, ma, in attesa delle assunzioni e del Turno Particolare concordato in sede ministeriale il 18 gennaio 2008, un’improvvisa ventata giustizialista rischia d’inficiare il buon lavoro fin qui svolto. Alcuni marittimi precari di RFI, in attesa di stabilizzazione, sono stati condannati in contumacia per interruzione di pubblico servizio risalente al 2 novembre 2007, a mio avviso, ciò riaccende un focolaio ampiamente sedato dalle trattative e dalla mediazione che S.E. ha condotto col fine di una soluzione condivisa da tutti».

«Sorprende – prosegue Massaro – tanta fiscalità nei confronti dei lavoratori e l’assoluta indifferenza per la scellerata gestione dell’azienda pubblica RFI che continua a gestire i trasporti dello Stretto in modo autarchico, senza nessuna attenzione per le esigenze dell’utenza e dei lavoratori. In regime di pugno di ferro, che si credeva superato, in passato io stesso sono stato querelato della dirigenza ferroviaria per aver espresso pubblicamente un mio parere sull’inopportuno acquisto delle navi Budelli e Razzoli, ma nessuno ha mai intrapreso alcuna iniziativa per stigmatizzare la scellerata scelta di acquistare due improduttive carrette del mare con soldi pubblici. La repressione non è il modo migliore per sbarazzarsi delle rivendicazioni di lavoratori senza futuro, i fatti dimostrano che la discussione e la disponibilità delle istituzioni che hanno voluto mediare, hanno garantito l’ordine pubblico più delle condanne che non fanno altro che inasprire gli animi ed esasperare una situazione già tragica per l’indecorosa tattica attendista a cui RFI non ha mai rinunciato in tema di stabilizzazione dei lavoratori. Mi corre l’obbligo d’informarla – conclude – che a seguito della notifica della condanna in oggetto, stamani l’assemblea spontanea dei lavoratori precari ha deliberato un sit-in di protesta pacifica che si terrà il prossimo venerdì 16 alle ore 10,00 all’ingresso della Prefettura di Messina con l’auspicio che S.E. voglia ricevere i lavoratori per fare definitiva chiarezza sulle attese stabilizzazioni e per richiamare Rete Ferroviaria Italiana alle proprie responsabilità».

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