La quiete dopo la tempesta...di vento e sabbia

La quiete dopo la tempesta…di vento e sabbia

Redazione

La quiete dopo la tempesta…di vento e sabbia

mercoledì 14 Gennaio 2009 - 09:06

Il cielo rimane grigio ma il vento ha abbandonato lo Stretto. In città e provincia si comincia fare il punto della situazione sui danni causati dalla “Bomba- Afro-Mediterranea

Questa mattina sarà sufficiente dare uno sguardo alle macchine, alle strade o più semplicemente affacciarsi nei balconi delle nostre case, per vedere o “toccare- quanto lasciato dalla Bomba Afro Mediterranea che ha avvolto la città: cumuli di sabbia soffiata dal deserto del Sahara ha finito il suo viaggio sui tetti della case e sulle teste dei messinesi che oggi, oltre che fare la conta dei danni, dovranno munirsi di scopa e paletta per spazzare la rossiccia terra africana.

Una nuova giornata di caos generata dal maltempo, dunque, quella vissuta ieri da Messina e da buona parte dei comuni della provincia, sia sul versante ionico che su quello tirrenico. Prima di “fare un salto- dall’una a dall’altra parte, è però il caso di riassumere brevemente quanto accaduto in città. Sin dalle prime ore della mattina, come segnalatoci dai nostri lettori nello spazio commenti, le strade cittadine, (ma questa non è una novità), si sono trasformate in veri e propri fiumi in piena: un esempio è quello del viale boccetta, dove la pendenza ha tuttavia favorito il deflusso dell’acqua verso il mare, o via Cavour dove buona parte dei negozi sono stati invasi dall’acqua. La furia della pioggia non ha risparmiato di certo via Garibaldi in particolare all’altezza dell’incrocio con via I Settembre e in zona Piazza Unione Europea: qui infatti le pozzanghera hanno assunto le dimensioni di vere e proprie piscine a cielo aperto, con inevitabili e prevedibili disagi per automobilisiti e pedoni. Quest’ultimi hanno poi dovuto fare i conti con l’acqua fuoriuscita dai tombini e, come se non bastasse, con l’enorme difficoltà nell’utilizzo dei mezzi pubblici, sia tram che autobus, i cui spostamenti sono stati notevolmente rallentati dalla pioggia.

Non è di certo andata meglio negli spostamenti via mare. In questo caso a pagare le maggiori conseguenza sono stati i pendolari e, nel caso della chiusura dell’approdo di Tremestier,i anche cittadini e camionisti. Ma procediamo per gradi. Nel primo caso, infatti, la situazione dei trasporti marittimi, inizialmente sotto controllo, ha subito un brusco ed improvviso peggioramento proprio nelle ore di punta, quando il vento, minuto dopo minuto, ha cominciato a soffiare sullo Stretto con sempre maggiore violenza dando inizio all’odissea dei pendolari. Navi ed aliscafi sono rimasti fermi per qualche ora a causa delle pessime condizioni metereologiche, la chiusura dell’approdo della zona sud ha invece creato lungo via La Farina la solita “trappola- per gli automobilisti bloccati tra camion e tir in coda in attesa dell’imbarco al molo Norimberga, anch’esso chiuso.

Numerosi i danni registrati anche in provincia, bersagliata dalle raffiche di vento che fino a questa notte non hanno dato tregua agli abitanti. Stavolta ad avere la peggio sono stati i comuni del versante ionico dove le onde, alte più di 4 metri si sono spinte fin dentro le strade dei centri abitati. A Roccalumera e Furci Siculo il lungomare è stato letteralmente abbandonato: le forze dell’ordine infatti oltre ad invitare le persone a rimanere chiuse nelle proprie abitazioni hanno richiesto lo spostamento di tutte le auto posteggiate in riva al mare per pemettere che anche i veicoli fossero risparmiati dalla furia dei cavalloni, arrivati fin sulla strada. Stesso discorso procedendo un paio di chilometri più avanti a Sant’Alessio dove il mare a seriamente danneggiato due piazzole e lungo tutti i centri affacciati sullo Ionio in Tempesta. Interrotte diverse strade, sotto controllo il torrente Landro e fiume Nisi ingrossatisi a causa delle abbondanti piogge.

Spostandosi sul versante tirrenico, la natura ha fortunatamente fatto qualche “sconto- agli abitanti dei comuni già duramente colpiti dal maltempo dell’11 dicembre. A preoccupare la piena del torrente Patrì che ha fatto temere per il crollo dei pilone che sorreggono il ponte Termini, un viadotto che permette il collegamento tra Barcellona e Terme Vigliatore e che per precauzione è stato chiuso al transito. Necessario l’intervento dei vigili del Fuoco di Milazzo per un’interruzione sulla SS113 nella frazione di Vigliatore per il pericolo di crollo di un vecchio fabbricato. A Barcellona Pozzo di Gotto è stato invece costituito il Centro Operativo Comunale a causa di nuovi allegamenti. Interrotti ovviamente i collegamenti con le isole Eolie sin dalla prime ore della mattina.

Arriva ora il momento di tornare alla normalità, una normalità che rischia però di essere nuovamente persa non appena il tempo deciderà di fare ancora “capricci-. Il cielo, così come previsto dall’esperto meteo Peppe Caridi, rimarrà grigio ancora per alcuni giorni, lasciando spazio solo a qualche breve schiarita. Deluse dunque le speranze di quanti, dopo tanta acqua, attendevano l’arrivo di un sole ristoratore.

(foto Peppe Caridi)

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