“I cittadini sono stati messi in condizione di subire ricatti dalla criminalità organizzata-

La vicenda relativa alla pubblicazione dei redditi su internet continua a suscitare aspre polemiche. Ad intervenire sulla questione anche l’Associazione Consumatori Siciliani che, in una nota, esprime rammarico “non tanto per l’avvenuta violazione della privacy, ma soprattutto per il fatto che “commercianti, imprenditori e cittadini siano stati sottoposti al rischio d’essere oggetto di estorsioni e intimidazioni da parte della criminalità-.

“L’Associazione non condivide, pur nel rispetto della legge, la forma scelta dal Governo, in quanto la pubblicazione di questi dati su Internet finisce per renderli accessibili senza alcuna forma di controllo; per questo – si legge ancora nel documento – si è deciso di dare mandato ai legali per intraprendere tutte le azioni legali a difesa dei cittadini siciliani nel caso in cui si accertino violazioni dei loro diritti, non escludendo la possibilità di costituirsi parte civile in un eventuale processo.

In una regione come la Sicilia, come in tutto il resto del territorio italiano – dichiara il presidente Nicola Calabria – dovrebbe esserci maggiore accortezza da parte delle istituzioni per non esporre i cittadini alle organizzazioni criminali. L’esperienza del racket, delle estorsioni, dei sequestri dovrebbe insegnarci molto, tenuto conto che oggi nessuno si sente difeso dallo Stato. Che senso ha combattere la criminalità nel nostro paese, le bande dei rapinatori di ville se poi gli forniamo indirizzi, codice fiscali e il reddito degli italiani?

“In un momento in cui si parla di sicurezza- dichiara Nicola Calabria “lo Stato dovrebbe tutelare maggiormente i dati dei suoi contribuenti, onde evitare che il cittadino si senta tradito-.