L'azienda dice no alle critiche mosse dal sindacato. Su approfondimento la posizione di un'altra parte dei sindacati
Di seguito pubblichiamo integralmente la replica della società Palumbo Spa in risposta al comunicato inviato lo scorso 4 maggio dalle organizzazioni sindacali Flmu-Cub e OrSa Sicilia in relazione alla presunta mancanza di sicurezza all’interno degli spazi del cantiere (vedi correlato).
Riscontriamo da parte della Flmu-Cub e di OrSa Sicilia l’ennesimo comunicato (4 maggio 2011 ndr), contenente una serie di generiche ed infondatE affermazioni tendenti solo ad accreditare inesistenti presupposti di fatto per finalità che sembrano esulare da una normale dinamica sindacale. In particolare, secondo le organizzazioni sindacali, permarrebbero all’interno del cantiere condizioni violative dei diritti e che esporrebbero i lavoratori a rischio della sicurezza.
I sindacati lamentano:
1)In maniera assolutamente generica e senza alcuna concreta specificazione dettaglio i Dispositivi di Protezione Individuale sarebbero insufficiente ed inadeguati. Per contro, coma da ultimo ribadito, anche in una nota indirizzata ad alcuni degli esponenti in indirizzo, i DPI forniti ai lavoratori sono perfettamente a norma, come certificato anche dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione da ultimo il 9/2/2011 ed alcuna violazione è mai stata rilevata dagli organi ispettivi a tanto preposti.
2)Si lamenta, in maniera altrettanto infondata, che sarebbero installati dispositivi di videosorveglianza. Anche questo argomento è del tutto privo di fondamento, giacchè i dispositivi in parola sono posti perimetralmente per la sicurezza generale del cantiere ed in ogni caso alcuno di essi è posto a sorveglianza delle attività lavorative ed all’interno dei reparti, in quanto sono imposte dalla normativa in materia di antiterrorismo nelle aree portuale come da Regolamento (CE) 725/2004/GE – Direttiva 2005/65/CE – ISPS CODE.
3)Altrettanto strumentale ed infondata è poi la doglianza relativa alla CIG Ordinaria. In relazione alle commesse acquisite successivamente alla concessione della cassa ordinaria, la Società, come a voi ben noto, ha immediatamente richiamato tutte le maestranze che potevano essere subito reinserite nel ciclo produttivo (con ciò suscitando per il vero la prima ingiustificata reazione delle Organizzazioni Sindacali), escludendo un solo lavoratori le cui mansioni non sono direttamente correlate alla produzione.
Alla luce di tali pacifiche ed incontrovertibili circostanze di fatto l’Azienda ne prendere atto della proclamazione dello sciopero ad oltranza,rimarca che tale iniziativa non è evidentemente finalizzata alla soluzione di alcuna reale e concreta problematica. Auspica, in ogni caso, nel comune interesse, il ritorno al sereno svolgimento delle attività lavorative in cantiere, anche per consentire il rispetto degli impegni contrattualmente assunti con l’Armatore, nonchè con le Autorità investite della questione possano intervenire in maniera appropriata, anche con i dovuti approfondimenti, nel corso dell’incontro che si terrà il prossimo 17 maggio presso la Prefettura.
