La vicenda risale all’ottobre 2009 quando il gruppo Centostazioni di Fs decise la chiusura del punto ristoro. Giorni di protesta culminati con la morte del lavoratore Natale Barca. Oggi si ricomincia. Tra un paio di mesi la riassunzione di tutti e 16 i dipendenti. Oceano e Garufi (Cgil): “Nel reimpiego dei lavoratori, abbiamo seguito il criterio dell’anzianità di servizio. Un grande successo”
Riapre il bar della stazione di Messina dove riprenderanno a lavorare le persone in forza al momento della sua chiusura. Lo annunciano la Cgil e la Filcams, la categoria di settore, che hanno siglato ieri con la Chef Express, il ramo del gruppo Cremonini che ha preso in appalto il punto ristoro, l’accordo per il reimpiego dei lavoratori in forza prima della chiusura.
La vicenda. Il Bar della Stazione di Messina era stato chiuso nel febbraio del 2009 quando Centostazioni, il segmento del gruppo Fs che ne gestisce gli immobili, non aveva rinnovato il contratto di locazione al gruppo messinese che da anni gestiva il punto ristoro che, cessando l’attività, aveva licenziato tutto il personale. Alle richieste del sindacato circa le garanzie di prassi per i lavoratori nel caso di cambio di appalto e circa la riapertura del Bar della stazione “porta della Sicilia”, Centostazioni aveva dato risposte evasive e contraddittorie rifiutandosi non solo di dare garanzie ai lavoratori ma anche circa la stessa riapertura del bar. La protesta dei lavoratori assunse toni estremi quando uno di loro, Natale Barca, durante l’ occupazione dei locali del Bar, venne colto da malore e morì diventando così il simbolo della battaglia per la difesa del lavoro e del futuro della città di Messina.
“In tutti questi mesi abbiamo continuato a lavorare con pazienza e ostinazione anche quando la riapertura del Bar sembrava ormai diventata impossibile, con il preciso obiettivo della riapertura del Bar e del reimpiego dei lavoratori allora in forza e di un familiare di Natale”, spiega oggi Lillo Oceano segretario generale della Cgil di Messina che però osserva: “In quei drammatici giorni, sull’emozione di quel dramma, furono in molti tra politici e amministratori locali a presentarsi dai colleghi di Natale e al Bar assicurando il loro impegno che però all’atto pratico è venuto meno”. Due le fasi dell’accordo: l’immediato il reimpiego part time di 10 dei 16 lavoratori del gruppo originario; un posto di lavoro immediato presso il Bar della Stazione di Reggio Calabria con il rimborso delle spese di viaggio; l’opportunità per chi volesse trasferirsi di un immediato lavoro full time in una delle sedi del Gruppo Cremonini dislocate sul territorio nazionale con il sostegno di un servizio di foresteria. Il secondo step entro un paio di mesi, quando il bar sarà ormai a regime e se, così come pensano sia i dirigenti della Cremonini sia i lavoratori che conoscono le
potenzialità del punto ristoro, consentirà il reimpiego dell’intero gruppo.
“Rispetto al precedente gestore c’è stata una complessiva riorganizzazione del lavoro, e nel reimpiego dei lavoratori, abbiamo seguito il criterio dell’anzianità di servizio. Ma il risultato ottenuto è importante tanto più che il gruppo si è impegnato ad accogliere chi volesse andare altrove. Una scelta forse non facile ma che in un momento come l’attuale, in cui non c’è lavoro e le aziende chiudono, non è da sottovalutare”, spiega Garufi. “La riapertura del Bar della Stazione – osserva Oceano – , oltre al fatto in sé di un importante servizio per i viaggiatori, è un simbolo per Messina. La dimostrazione che quando si persegue un obiettivo con pazienza e determinazione, si possa invertire la rotta, che sia possibile farcela. Il sindacato sta facendo la sua parte ma anche la politica e le istituzioni dovrebbero impegnarsi di più”, osserva Oceano che conclude: “Proprio in queste ore, salvato il Bar della stazione, nuovamente in splendida solitudine il sindacato sta combattendo contro la cancellazione dei treni che collegano la Sicilia col resto del paese. Una battaglia fondamentale per il futuro non solo di Messina ma dell’ intero territorio siciliano che meriterebbe maggiore impegno e convinzione da parte di tutti”.
