Sciopero nazionale 12 dicembre. Le posizione di Cisl e Uil sulla manifestazione indetta dalla Cgil

Sciopero nazionale 12 dicembre. Le posizione di Cisl e Uil sulla manifestazione indetta dalla Cgil

Redazione

Sciopero nazionale 12 dicembre. Le posizione di Cisl e Uil sulla manifestazione indetta dalla Cgil

venerdì 12 Dicembre 2008 - 10:12

La Cisl lo definisce uno “sciopero inconcludente e pretestuoso-. Costantino Amato sottolinea invece come sia arrivato il momento di ragionare e confrontarsi.

Una manifestazione, l’ultima dell’anno contro i provvedimenti del governo, che ha visto una netta spaccatura del fronte sindacale come evidenziato anche da alcuni esponenti del Pd. Clara Crocè, segretaria della Cgil Fp, presente alla manifestazione, afferma: «Auspichiamo sempre che tra i sindacati ci possa essere massima unità e compattezza ma non sempre è possibile. In questo caso ritengo che la Cgil non possa non tenere conto dei rischi corsi dai lavoratori precari che a causa dei provvedimenti Berlusconi sono destinati a perdere il posto di lavoro. Se gli altri firmano accordi e fanno “cene private- non possiamo farci nulla. Speriamo però sempre in un ripensamento».

Riferimenti ben precisi quelli rivolti ai colleghi di Cisl e Uil, che non fanno mancare la propria risposta alle affermazioni della Cgil. Il segretario Costantino Amato (nella foto) precisa come la Uil abbia sempre assunto decisioni in piena autonomia di giudizio e ragionando sui fatti: « Pieno rispetto per la sciopero indetto dalla Cgil, ma lo stesso dicasi per la strada che noi della Uil abbiamo deciso di seguire. Il ruolo dei sindacati non è quello di contrastare sempre e comunque il governo, ma di analizzarne i provvedimenti che possono danneggiare le posizioni dei lavoratori. La Cgil non firma da tre anni un accordo per il contratto dei metalmeccanici ma i suoi lavoratori ottengono comunque l’aumento di stipendio; lo stesso dicasi per il pubblico impiego, mentre sul fronte Alitalia la firma è arrivata solo per errore». Costantino Amato ritiene inoltre che in un momento così delicato per il paese, è necessario lasciare spazio al ragionamento e al confronto: «Il nostro non è certo un giudizio positivo sull’operato del governo Berlusconi, così come non lo è stato sulla finanziaria del governo Prodi, indipendentemente dunque da colori politici».

Altrettanto netta la posizione della Cisl che definisce quello di oggi come uno sciopero «inconcludente e pretestuoso. Siamo contrari a proteste sterili e che recano con sé l’ombra della mobilitazione politicamente motivata. Per di più, se un risultato questo sciopero raggiunge, è la spaccatura del mondo del lavoro a cui nega, di fatto, prospettive strategicamente rilevanti. Anzi, a risultare rafforzata è l’immagine negativa del sindacato, che appare strumento di lotta politica più che luogo di tutela dei più deboli. A questo clima, pare omologarsi pure la protesta alla don Chisciotte, che soffia sul fuoco delle ansie più che delineare percorsi di solidarietà. La Cisl non ci sta».

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