Scontro Cisl Poste-Flc Cgil. La Schillaci: «Illusionisti o equilibristi?»

Scontro Cisl Poste-Flc Cgil. La Schillaci: «Illusionisti o equilibristi?»

Scontro Cisl Poste-Flc Cgil. La Schillaci: «Illusionisti o equilibristi?»

martedì 08 Luglio 2008 - 15:26

La segretaria provinciale della Slp Cisl: «L'accordo siglato a livello nazionale è scuagurato e porta disorientamento»

«L’accordo siglato a livello nazionale da tre Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Uil Poste e Sailp Confsal, assolutamente minoritarie tra i lavoratori postali, è un accordo sciagurato e sta portando a un grave disorientamento». E’ questo il commento del segretario generale della Cisl Poste di Messina Gisella Schillaci a seguito della nota del segretario generale della Flc Cgil Biagio Oriti sugli scenari futuri di Poste Italiane.

«Vengono dati numeri pescando qua e là tra i diversi accordi sottoscritti negli ultimi anni da tutte le Organizzazioni Sindacali – continua – L’accordo del settembre 2006 prevedeva 41.643 lavoratori applicati allo sportello, mentre adesso Flc Cgil, Uil Poste e Sailp Confsal hanno firmato nella notte tra il 12 e il 13 giugno scorso, da sole, una nuova intesa che ne prevede solo 39500 lavoratori agli sportelli. Calcolatrice alla mano è facile intuire come si stia giocando sulla pelle dei lavoratori. Gli esuberi nazionali sono davvero oltre 2000, come da noi sottolineato nei giorni scorsi. Tagli – sottolinea il segretario provinciale della Slp Cisl – che stanno portando allo sciopero nazionale degli straordinari indetto per il mese di settembre dalle Organizzazioni non firmatarie dell’ultimo accordo. Un ribasso inaccettabile e vergognoso, ma si vuole buttare fumo negli occhi parlando di assunzioni e accordi storici. Le assunzioni citate sono dovute perché già stabilite e concordate con tutte le Organizzazioni Sindacali a livello nazionale. Perché adesso questo passo indietro?»

«Le 90 assunzioni in tutta la Sicilia – prosegue la Schillaci – con contratti di somministrazione sono state già attivate da qualche settimana eppure nessuno se ne è accorto perché sono assolutamente insufficienti rispetto alle necessità. Non è così che si assicura il godimento delle ferie. Rispetto, poi, agli investimenti rispetto a formazione e sicurezza avremmo preferito parlare di straordinari o di piani concordati per la sicurezza e non di numeri generici. Infine, dopo tutto questo mirabolante turbinio di assunzioni, accordi, elargizioni – conclude – la realtà dei fatti verrà fuori da sola con la riduzione degli sportellisti e dei portalettere, con le difficoltà ad andare in ferie, e non solo d’estate. I lavoratori, così, potranno giudicare al di la delle parole».

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