Servizi di riabilitazione. Il sindacato Sfida stigmatizza l’atteggiamento dell’Asp5 e dell’assessorato alla sanità

Servizi di riabilitazione. Il sindacato Sfida stigmatizza l’atteggiamento dell’Asp5 e dell’assessorato alla sanità

Servizi di riabilitazione. Il sindacato Sfida stigmatizza l’atteggiamento dell’Asp5 e dell’assessorato alla sanità

martedì 22 Giugno 2010 - 22:27

Ieri incontro con il direttore dell’Asp5 Giuffrida, che i rappresentanti sindacali definiscono però infruttoso: “Servono fatti e non solo parole”

Centri di riabilitazione malfunzionanti, ripercussioni negative sul piano psico-fisico e sociale dei pazienti. La denuncia arriva dal sindacato Sfida (Sindacato famiglie italiane diverse abilità), che sulla complessa situazione dei servizi di riabilitazione erogati a Messina e provincia, non nasconde di certo l’inefficienza. Di questo e molto altro, si è parlato nel corso del confronto avuto ieri tra il sindacato e il dottor Quattrocchi: “L’incontro non può essere definito né fruttuoso né tantomeno speranzoso – spiegano i rappresentanti Antonio Merlo e Maria Vitale – e ciò perché non è emersa alcuna possibilità immediata di trovare una soluzione risolutiva, anzi, la situazione sembrerebbe destinata a peggiorare”.

Nei mesi scorsi, il sindacato Sfida, dopo un’audizione presso la Commissione Sanità, ha incontrato l’Assessore alla Sanità, dr. Russo al quale ha rappresentato la gravissima situazione vissuta dalle famiglie con disabilità nel messinese. “In tale occasione – affermano Vitale e Merlo – l’Assessore Russo, ha affermato che nonostante la “pesante eredità” ricevuta e le rilevanti anomalie nella strutturazione del servizio riabilitativo, insieme al Direttore Generale dell’ASP 5 di Messina, dr. Giuffrida, stava lavorando non solo per eliminare i disagi all’utenza, ma per porre in essere le basi per una semplificazione e “legalizzazione” del servizio riabilitativo, con ricadute in termini di qualità, efficienza ed efficacia”. Parole che però non hanno finora avuto riscontro nella realtà.

Nonostante dall’incontro siano emerse “buone intenzioni” in ordine all’esistenza, all’interno dello stesso Dipartimento di riabilitazione, di una programmazione su come pianificare, organizzare ed espletare il servizio di riabilitazione comprensivo del progetto di vita che preveda anche l’inserimento sociale e lavorativo, a giudizio di Sfida non ci sarà possibilità di successo se non vi saranno figure istituzionali che “vadano oltre le basse speculazioni economiche, le logiche clientelari e gli interessi politici”.

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