I rappresentanti sindacali di Ugl, OrSa e Cub invitano le maestranze a fare fronte comune contro le responsabilità di chi fino ad oggi ha mal gestito i beni pubblici: il problema non sono i lavoratori ma chi sta ai vertici
Se, come recita un celebre detto, “gli amici si vedono nel momento del bisogno”, altrettanto si può dire dei colleghi di lavoro, pur se non dello stesso comparto professionale. I dipendenti delle due principali società partecipate del Comune, Atm e Messinambiente, in una sorta di beffardo destino “partecipato”, solidarizzano di fronte alle rispettive ansie occupazionali. A farsi promotori dell’iniziativa i rappresentanti sindacali di Ugl, OrSa e Cub, decisi a rispondere in modo compatto a quelli che vengono considerati i tentativi della politica di dividere i lavoratori, indebolendone la lotta. Nello specifico, infatti, i dipendenti dell’Azienda di pubblico trasporto della città, esprimono solidarietà verso i colleghi della società di raccolta rifiuti, dichiarandosi pronti ad affiancarli in qualsiasi forma di protesta.
Secondo quanto spiegato dai sindacalisti, «il fallimento dell’Atm e la crisi di Messinambiente che i manipolatori della notizia fanno passare come il fisiologico epilogo di aziende frequentata da ladri e fannulloni, in realtà è il risultato della mala gestio protratta negli anni da amministrazioni politiche di ogni colore, una sorta di gioco al massacro bipartisan che è riuscito a sperperare l’inestimabile risorsa del Trasporto Pubblico Locale e del ciclo virtuoso dei rifiuti e oggi si vorrebbe nascondere tutto come il cadavere nell’armadio approfittando del qualunquismo della platea cittadina che in preda al masochismo di massa ha imparato ad assolvere i carnefici e condannare i propri simili. Insieme ai lavoratori di Messinambiente rivendichiamo la dignità di lavoratori onesti giornalmente costretti a confrontarsi con l’assenza degli strumenti necessari per rendere alla collettività un servizio pubblico degno di tal nome, i cittadini messinesi imparino ad entrare nel merito delle questioni prima di schierarsi».
Per i sindacati, infatti, i tentativi di attribuire ai lavoratori, appellati spesso come nullafacenti, le responsabilità del fallimento aziendale di entrambe le partecipate, altro non è se non un diversivo per “nascondere” i reali responsabili dell’attuale situazione, generando al tempo stesso tra le maestranze un reciproco sentimento di sospetto e intolleranza nei confronti del collega di scrivania, in una sorta di inutile “guerra fra poveri”. Da qui la decisione di OrSa, Cub e Ugl, di unirsi alla protesta dei lavoratori di Messinambiente mostrando compattezza ed evitando che a prevalere siano alla fine solo interessi privati.
