La figlia del giornalista ucciso: -venga fatta piena luce sulle pesanti accuse che Adolfo ha rivolto alla magistratura Barcellonese-
Sono stati celebrati sabato pomeriggio a Terme Vigliatore i funerali del professor Adolfo Parmaliana. Il docente di Chimica industriale all’Università di Messina ha lasciato sotto choc un’intera provincia togliendosi la vita, giovedì pomeriggio, lanciandosi da un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo a Patti. Un gesto disperato dietro al quale si celerebbe la rabbia per il rinvio a giudizio che lo aveva raggiunto per un caso di diffamazione. Lui che aveva sempre lottato contro il malaffare degli amministratori locali e le collusioni con la criminalità organizzata. Questo avrebbe scritto in un messaggio lasciato ai familiari.
Oggi l’Associazione Familiari Vittime di Mafia torna con forza sul caso del suicidio di Parmaliana chiedendo l’intervento del neo procuratore capo di Messina Guido Lo Forte. A farlo è il presidente dell’Associazione, Sonia Alfano, la prima a lanciare pesanti accuse dopo la morte del docente: -Come Associazione Nazionale Famigliari Vittime di Mafia rivolgiamo un accorato appello al Procuratore di Messina, Guido Lo Forte, affinchè presti la massima attenzione alle dichiarazioni contenute nel carteggio lasciato da Adolfo Parmaliana. -Chiediamo – prosegue la nota dell’associazione – che venga fatta piena luce sulle pesanti accuse che Adolfo ha rivolto alla magistratura Barcellonese e che si accertino tutte le responsabilità dei componenti di una procura che non ha mai brillato per etica professionale e lotta alla criminalità mafiosa. E’ una richiesta che rivolgiamo al Procuratore di Messina, a nome di tutti i famigliari delle vittime di mafia che compongono quest’associazione, al fine di impedire che la famiglia di Adolfo Parmaliana subisca un calvario giudiziario, lo stesso che molti di noi hanno subito, fatto di scorrettezze ed atteggiamenti deontologicamente deprecabili.
Il carteggio lasciato da Adolfo, che ben conosceva la realtà di quel territorio, è un vero e proprio atto di accusa nei confronti della magistratura barcellonese-.
Sonia Alfano chiede, dunque, l’intervento di Lo Forte confidando nella sua proverbiale professionalità nella ricerca delal giustizia. Da sempre in prima linea nella lotta alla mafia a Palermo, Lo Forte ha già detto divoler trasferire a Messina tutta la sua esperienza come procuratore aggiunto di Palermo. Da qui la richiesta della Alfano che già in passato aveva avuto aspri scontri con la Procura barcellonese ai tempi delle indagini per l’uccisione del padre, il gironalista Beppe Alfano: -Confidiamo nella buona fede e nella credibilità professionale di Lo Forte affinchè una volta e per tutte si accertino le responsabilità segnalate dal professore Parmaliana ed attendiamo riscontri, questa volta si spera credibili, alle denunce che Adolfo e molti di noi hanno insistentemente e fondatamente avanzato-.
