Tabelle d'armamento: i sindacati chiedono un incontro al comandante Cianci

Tabelle d’armamento: i sindacati chiedono un incontro al comandante Cianci

Tabelle d’armamento: i sindacati chiedono un incontro al comandante Cianci

lunedì 06 Ottobre 2008 - 09:04

Sulla vicenda interviene anche il Prefetto. Intanto il Selinunte ha ripreso il mare con 6 uomini d'equipaggio

Coniugare qualità del servizio, sicurezza e economia. Su questo difficile tema i sindacati dei trasporti, confederali e autonomi, si scontrano con l’Autorità marittima della Navigazione di Messina, diretta dal comandante Angelino Cianci. In una nota di oggi, a firma dei segretari provinciali, i sindacati ricordano che il 29 settembre l’Autorità Marittima ha confermato le tabelle d’armamento a 6 uomini di equipaggio per i mezzi veloci in servizio sullo Stretto. Una decisione che ha prodotto, tra l’altro, la querelle con la Capitaneria di Porto di Napoli, che ritiene il numero insufficiente per ottemperare alle operazioni di emergenza e abbandono nave.

«La diversità di valutazione fra le due Autorità competenti – scrivono i sindacati -, conferma i numerosi interrogativi che le scriventi e l’utenza avanzano sin dalla riduzione degli equipaggi in tutte le navi dello Stretto, imposta dall’ex ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. La teoria singolare adottata nello Stretto ha permesso la riduzione a 7 degli uomini destinati alla sicurezza in navi che sono solo più vecchie dall’epoca in cui la stessa Autorità marittima considerava indispensabili 10 uomini di equipaggio per garantire gli adeguati livelli di sicurezza.»

Urge dunque una seria valutazione del diritto alla sicurezza e del livello qualitativo del servizio di traghettamento, «reso invivibile – rincarano i sindacati – dall’arroganza di certo potentato economico che si è reso protagonista della recessione dei trasporti provocando disoccupazione e insoddisfazione dell’utenza che paga a caro prezzo un servizio inadeguato fornito in regime di malcelato monopolio».

Il comandante Cianci convochi un tavolo tecnico, questa la richiesta dei sindacati, per approfondire questi delicati temi.

In tal senso anche il Prefetto di Messina si è rivolto al comandante Cianci: -Con nota in data 25 settembre le organizzazioni sindacali hanno reiterato le proprie prospettazioni e considerazioni in ordine alla problematica correlata alle tabelle d’armamento per le unità navali in servizio nello Stretto di Messina – ha scritto Alecci. Con foglio n.444 del 29 settembre successivo, la Signoria Vostra, informata del contenuto della anzidetta nota, ha precisato che a codesta Autorità Marittima è stata attribuita tra l’altro l’approvazione delle tabelle di armamento delle navi che effettuano servizi di linea tra i porti di Messina, Messina – Tremestieri, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, dichiarandosi disponibile a successive interlocuzioni con le organizzazioni sindacali medesime e con altre Istituzioni sulla tematica in argomento. Alla luce di quanto evidenziato dai Rappresentanti sindacali di categoria ed in considerazione dei plurimi interventi svolti in proposito da questa Prefettura nel corso del 2007 nei confronti dell’allora Ministro dei Trasporti, voglia la Signoria Vostra farmi conoscere le valutazioni di pertinenza in ordine alla problematica di cui trattasi-.

Intanto il Selinunte ha ripreso il mare stamattina con 6 uomini di equipaggio, grazie all’intervento della Capitaneria, che si è assunta la responsabilità per ogni evenienza. Ma nello stesso tempo ha inviato alla Direzione generale per la Navigazione del Ministero dei Trasporti un quesito (un interpello) per conoscere la posizione del Ministero sulla questione. Ministero che difficilmente smentirà sé stesso, visto che le tabelle sono state stabilite in sede nazionale, e questo metterà al sicuro la Capitaneria di Messina da qualsiasi rischio.

«In attesa degli sviluppi che deriveranno dalla sentenza sul Segesta Jet- rammenta Sebastiano Pino, segretario provinciale del Sasmant -, che non tarderà ad essere pubblicata e potrebbe indicare nel numero di uomini dell’equipaggio una condizione aggravante della sciagura.»

Un’ultima curiosità: la Capitaneria di Porto di Napoli, che ha verificato l’insufficienza di un equipaggio di 6 uomini per l’espletamento delle operazioni di salvataggio sul Selinunte, non ha niente da dire sulle tabelle d’armamento, ugualmente a 6, dei mezzi veloci che operano sotto la sua diretta giurisdizione.

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