Verso lo sciopero nazionale dei macchinisti e dei capi treno delle Ferrovie dello Stato

Verso lo sciopero nazionale dei macchinisti e dei capi treno delle Ferrovie dello Stato

Redazione

Verso lo sciopero nazionale dei macchinisti e dei capi treno delle Ferrovie dello Stato

lunedì 27 Ottobre 2008 - 09:01

Il 29 ottobre braccia incrociate per la difesa dei diritti sul lavoro, dopo il licenziamento di Dante De Angelis

Il 29 ottobre i Macchinisti e i Capi treno italiani sciopereranno per la riassunzione di Dante De Angelis e per la difesa dei diritti sul lavoro. Nello scorso mese di agosto in ferrovia è accaduto qualcosa di grave: 9 ferrovieri licenziati, 8 operai di Genova e un macchinista, RLS, di Roma. Provvedimenti, secondo i sindacati, esagerati ed ingiustificati che hanno rappresentato un vero attacco ai lavoratori, ai sindacati e soprattutto ai diritti sul lavoro.

«Il grave momento – afferma in una sorta di appello il segretario provinciale dell’Or.S.A. Ferrovie Maurizio Riposo (nella foto) – che anche le ferrovie stanno attraversando con l’attacco indiscriminato alla categoria dei macchinisti (attualissimo il paragone con i piloti dell’Alitalia) ripropone scenari già visti. Da un lato un’azienda che pur di arrivare ai propri obiettivi mette in campo disdicevoli azioni (licenziamenti) e dall’altro l’Or.S.A. unica organizzazione autonoma a dare battaglia contro l’adozione del modulo di condotta -ad agente solo- e contro una trasformazione aziendale che va verso lo smantellamento. Da un lato il trasporto -ricco- ad alta velocità delle versanti Torino-Milano-Venezia e Milano-Roma-Napoli che viene messo a gara e probabilmente regalato ai nuovi competitori (NTV ad esempio) e dall’altro tutto il resto del trasporto denominato -universale- destinato a morire sotto la scure dei tagli degli enti locali che dovrebbero sostenerlo ma che nei fatti non potrà più esistere stante le esigue risorse».

«E se al nord – prosegue Riposo – qualche regione potrà pure tentare di resistere alimentando con i propri soldi il trasporto, lasciamo immaginare cosa ne sarà del trasporto ferroviario in una Sicilia che combatte per riformare un sistema sanitario da incubo, il sistema della gestione del ciclo dei rifiuti che è ancora peggio e tutto ciò che cade sotto la competenza di un carrozzone pieno di debiti e di personale che la mettono sicuramente agli ultimi posti di una ipotetica scala nazionale delle -virtù-. Oggi i treni vengono guidati da due macchinisti, in alcuni casi da un macchinista coadiuvato dal capotreno che presta il proprio servizio accanto all’agente che guida. In ogni caso sui treni ci stanno due persone che bene o male sono garanti della sicurezza. Da qualche tempo però l’amministratore delegato Mauro Moretti insiste nel voler ridurre questa presenza portandola al solo macchinista. Ciò rappresenta di per se un grave problema dal punto di vista occupazionale ma soprattutto rappresenta una grave limitazione dal punto di vista della sicurezza sui treni. A poco servono i sistemi che stanno tentando di spacciare come sistemi di sicurezza (uomo morto, vigilante….). Per chi sta davanti al treno, in corsa, la migliore garanzia sono i -quattro occhi- spalancati verso l’esterno, mentre tutti gli aggeggi infernali che stanno provando a mettere e che l’Or.S.A. puntualmente critica, rischiano di spostare l’attenzione di chi guida verso i sistemi interni al locomotore e non, come dovrebbe essere, verso l’esterno».

«Lo sciopero dei Macchinisti e dei Capi treno in questo preciso momento – conclude Riposo – ha il carattere di una vera e propria -conta- tra chi vuole a tutti i costi difendere il proprio lavoro, la propria dignità e soprattutto la sicurezza personale e degli utenti e chi invece si è rassegnato alle favole raccontate dagli -imbonitori aziendali- che dopo aver svenduto tutto ciò che è stata la conquista sindacale dell’ultimo trentennio in cambio di personali privilegi deve necessariamente stare zitto».

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