Vertenza Teseos in dirittura d’arrivo. Entro oggi un piano liquidazione degli stipendi. La parola ai fisioterapisti

Vertenza Teseos in dirittura d’arrivo. Entro oggi un piano liquidazione degli stipendi. La parola ai fisioterapisti

Vertenza Teseos in dirittura d’arrivo. Entro oggi un piano liquidazione degli stipendi. La parola ai fisioterapisti

martedì 02 Marzo 2010 - 07:18

Accordo vicino grazie all’incontro di ieri in prefettura: entro oggi la cooperativa presenterà un piano di liquidazione degli stipendi. Una parte verrà pagata nell'immediato grazie all’utilizzo degli investimenti in titoli operati negli anni scorsi dalla cooperativa. Il resto nei prossimi 90 giorni. Di seguito la lettera che i fisioterapisti scrivono rivolgendosi «a chi detiene il potere e a chi amministra la giustizia»

Un incontro fiume quello di ieri in prefettura tra Alecci, i dipendenti della cooperativa Teseos, i dirigenti e i sindacati, iniziato intorno a mezzogiorno e terminato alle tre del pomeriggio; un incontro che tuttavia sembra aver dato i suoi frutti. Alecci, infatti, è riuscito a “strappare” al presidente della Teseos Antonio Scarcella, una promessa di pagamento dei cinque stipendi arretrati da consegnare ai dipendenti. Come? Presentando entro oggi un piano di rientro per la liquidazione delle mensilità non ancora corrisposte e disponendo entro pochi giorni una prima tranche delle somme attraverso l’utilizzo di parte degli investimenti in titoli operati negli anni scorsi dalla cooperativa. Il resto dovrà invece “materializzarsi” entro i successivi 90 giorni. Soddisfatti i rappresentanti sindacali della Cgil che hanno portato avanti la vertenza riguardante gli operatori dei servizi di riabilitazione che proprio oggi, attraverso una lettera che abbiamo ricevuto e che di seguito pubblichiamo integralmente, hanno però deciso di dire la loro su una vicenda che, loro malgrado li vede protagonisti. Loro, “i fisioterapisti” così come si firmano, rivolgendosi ai dirigenti e non solo, spiegano come a pagare le maggiori conseguenze negli ultimi mesi siano stati i pazienti, gli unici che in tutti questi mesi sono veramente riusciti a dargli supporto e sostegno, in una sorta di -inversione- delle parti.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno il compito e speriamo la volontà di risolvere veramente la vertenza che, nostro malgrado, ci vede protagonisti. In questi ultimi anni la questione è stata analizzata in tante occasioni ma a nostro avviso non se ne è forse parlato abbastanza. Numerose le problematiche affrontate nei tavoli tecnici che sono stati convocati: l’esubero dei fisioterapisti, il budget, gli ammortizzatori sociali, l‘accreditamento, gli stipendi. Argomenti importanti, certamente da non sottovalutare, ma che tuttavia non colgono appieno il vero significato della questione: quello cioè di garantire ai pazienti un’attività di riabilitazione.

Sapete cosa significa per i terapisti erogare delle prestazioni riabilitative?

Significa dignità, riconoscimento da parte della società del problema della disabilità e quindi offrire a chi ne ha bisogno la possibilità di recupero e di inserimento, una possibilità che altrimenti sarebbe piena di ostacoli ed estremamente difficile da ottenere. La nostra assistenza, come abbiamo ben imparato dopo vent’anni di lavoro, non è infatti solo di tipo fisico ma anche psichico. Questo ha fatto sì che il numero di richieste riabilitative nel corso degli anni sia cresciuto in modo esponenziale, al punto che la cooperativa Teseos occupa il primo posto nelle preferenze degli utenti di tutto il territorio messinese. E tuttavia questo sembra non essere bastato per tutelarci dalla vicende che oggi ci stanno direttamente coinvolgendo. Noi fisioterapisti ci sentiamo le galline dalle uova d’oro in ostaggio dei padroni di turno che non hanno pensato ad altro se non ad accumulare ricchezze e benefici per le loro tasche. Ma il paradosso sapete qual’è? Che ad esserci stati accanto in questi momenti di crisi sono proprio quei pazienti a cui abbiamo rivolto le nostre cure e che oggi si stanno prendendo cura di noi. Sia noi che loro siamo considerati nient’altro che numeri da inserire nei calcolatori delle aziende, decidono come disporci e in base alle loro esigenze decidono il nostro futuro. E’ dunque un preciso dovere, sia di chi detiene il potere sia di chi amministra la giustizia, affrontare con fermezza la questione e trovare la giusta soluzione, quella che stabilizzi e confermi la nostra posizione e di conseguenza quella di coloro che abbiamo in cura. Chi vi parla sono solo dei lavoratori che hanno sempre svolto con dignità, onestà e professionalità il proprio dovere, e che adesso si sentono offesi per l’indifferenza generale che sta -avvolgendo- l’intera vicenda. Ricordate, riabilitazione vuol dire recupero dell’individuo in tutte le sue capacità: fisiche, psichiche, lavorative, economiche e sociali. Solo quando tutti gli organi competenti si soffermeranno veramente a rilfettere sul significato di questa parola potranno comprendere la nostra posizione e capire il danno procurato prima che a noi ai disabili della provincia messinese.

I fisioterapisti

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