Il vice ambasciatore israeliano sprona i Siciliani: “siate positivi, ottimisti e intraprendenti-.

Il vice ambasciatore israeliano sprona i Siciliani: “siate positivi, ottimisti e intraprendenti-.

Il vice ambasciatore israeliano sprona i Siciliani: “siate positivi, ottimisti e intraprendenti-.

giovedì 10 Aprile 2008 - 23:49

Elazar Cohen nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ha parlato dell'Area di Libero Scambio nel bacino del Mediterraneo (2010) e del Ponte sullo Stretto.

Elazar Cohen, in visita a Messina, nel corso del convegno organizzato dal Lions Club nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ha voluto esprimersi sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo, portando in dono l’esperienza israeliana che potrebbe essere presa da esempio per lo sviluppo economico, sociale e culturale della Sicilia: non ha senso che continuiate a piangervi addosso. E’ inutile lamentarsi sempre di qualsiasi cosa, noi israeliani abbiamo dovuto sopportare due millenni di diaspora eppure siamo riusciti a tornare nella nostra terra e ad avviare un processo serio di sviluppo culturale, sociale ed economico importante a livello internazionale.

Abbiamo una grande potenza intellettuale e con tanti sacrifici abbiamo ottenuto grossi risultati.

La Sicilia – continua Cohen – è il centro geografico del Mediterraneo, e non voglio venire qui a dirvi come fare per renderla il vero cuore pulsante del nostro bacino perché non ne ho le capacità e voi avete tutte le conoscenze e le intelligenze per potercela fare da soli, senza alcun tipo di assistenza, ma voglio darvi il tesoro dell’esperienza israeliana dicendovi che le continue lamentele non vi porteranno da nessuna parte.

E’ inutile prendersela con le decisioni dei governi di Roma , con le scelte politiche/economiche di Milano , o con le direttive di Bruxelles . Prendete l’aspetto positivo di ogni normativa e andate avanti a testa bassa per la vostra strada, siate testardi e convinti nel perseguire i vostri obiettivi di crescita e sviluppo.

Dovete avere intraprendenza e ottimismo, il vostro lavoro deve essere animato da un quotidiano spirito positivo che vi consenta di superare le difficoltà che la storia vi ha posto davanti.

Ve lo dice chi oggi, in questa stanza, rappresenta il popolo che ha dovuto subire l’olocausto con oltre 6 milioni di vittime dal nazismo nel secolo scorso: oggi possiamo dire di avercela fatta perché noi ebrei siamo un punto di riferimento mondiale sotto tanti punti di vista e siamo fieri e orgogliosi della nostra storia-.

Il pubblico, numeroso, ha applaudito per svariati minuti senza sosta.

Qualcuno s’è addirittura alzato in piedi.

“Europa, Mediterraneo e Area di Libero Scambio- è il titolo del convegno organizzato dallo staff del Tema di studio distrettuale del “Progetto Lions Sicilia, l’isola che c’è. Una sfida da vincere-.

Gli organizzatori, la prof.ssa Lucrezia Lorenzini – responsabile del tema di studio – e il dott. Giuseppe Scamporrino – Presidente della 3^ Circoscrizione del Comune – , hanno introdotto i lavori subito dopo i saluti di Sinatra, commissario straordinario al Comune di Messina.

L’assessore all’agricoltura e al marketing territoriale della Provincia di Messina, Orazio Miloro, ha espresso le grandi potenzialità del territorio provinciale nell’ottica del Mediterraneo come area di libero scambio che potrebbe valorizzare realtà oggi parzialmente bloccate come Milazzo e il porto di Messina, di cui finalmente si accoglie con apprezzamento la realizzazione del piano regolatore strutturale.

Il prof. Cesare Fulci ha moderato l’incontro ed ha voluto parlare di una delle realtà più vicine a Messina, e cioè quella di Reggio Calabria dove negli ultimi anni: “è cambiato tutto. Lì adesso le gare progettuali per lo sviluppo del territorio di realizzano e si assegnano in pochi mesi. E poi i lavori vengono prontamente portati a termine. Reggio è un modello che dobbiamo prendere da esempio. Abbiamo l’alibi continuo del commissariamento, ma il risultato è che non riusciamo a guardarci intorno e qui a Messina rimaniamo indietro dai poli Regionali, sempre più Palermo- Catania, e addirittura dalle rampanti realtà Calabresi come Reggio. Bisogna ritrovare un’identità precisa e portare una nuova ventata di modernità in città-.

Enzo Musmeci, Presidente della Camera di Commercio di Messina, ha aperto il dibattito sul Ponte nello Stretto: “E’ un’opera fondamentale alla quale non possiamo rinunciare.

Comprendo le titubanze, i dubbi e le difficoltà, ma gli eventi degli ultimi anni ci hanno dimostrato che sarebbe essenziale per lo sviluppo di questo nostro territorio.

Ci avevano promesso la realizzazione di altre opere compensative infrastrutturali, la soluzione dei problemi ai trasporti dello Stretto, la creazione di nuove strade e l’ammodernamento delle ferrovie con i fondi del Ponte, che invece sono stati tutti destinati al centro/nord Italia.

Continuiamo a subire clamorosi scippi senza capire che la costruzione del Ponte comporterebbe il completamento di tutte le altre infrastrutture che da molto tempo attendiamo: sarebbe una conseguenza naturale- .

Anche Elazar Cohen, vice ambasciatore e ministro dell’ambasciata Israeliana a Roma, ha voluto dedicare una parte del suo discorso al tema – Ponte, specificando che “per quanto tutti attendiamo con speranza la costruzione di questa grande opera, comunque lo sviluppo della Sicilia non può essere esclusivamente collegato all’immagine del Ponte.

Noi in Israele non abbiamo costruito nessun Ponte, e ci siamo sviluppati lo stesso.

Il Ponte è importante, ma non fondamentale e la Sicilia deve concentrarsi per il suo bene nel futuro anche se il Ponte dovesse, malauguratamente, non essere realizzato.

Spazia a 360 gradi Cohen, nato in Siria, e risponde ad una delicata domanda di Fulci sul rapporto con i Paesi islamici e sull’intenzione di Israele di rappresentare, con l’istituzione dell’area di libero scambio nel Mediterraneo (prevista nel 2010 n.d.r. ), l’Asia e l’Africa in quello che gli antichi romani chiamavano -Mare Nostrum-.

-Purtroppo la situazione dei diritti civili nei Paesi musulmani è la peggiore del mondo, come rilevano i rapporti ufficiali dell’ONU. Noi vogliamo lavorare e rappresentiamo oggi quelle realtà Asiatiche e Africane che hanno aperto alla democrazia. Laddove invece i governi sono dittatoriali, il discorso di complica per evidenti motivi, e bisogna cercare di rendere liberi e democratici tutti i Paesi che oggi soffrono le tirannie, nel terzo millennio. Dove il regime ha ampio consenso, come in Marocco o Algeria, questo potrà avvenire in tempi brevi ed è quello che tutti noi ci auguriamo. Dove invece i regimi sanguinari e repressivi utilizzano a violenza e mantengono la popolazione nella povertà, immaginare uno sviluppo democratico e molto più difficile perchè un regime non deciderà mai di mettere nelle mani del popolo il suo destino se non avrà la certezza di essere eletto al governo. Noi lavoreremo sempre in modo positivo perchè sappiamo che nel futuro dovremo convivere con quella gente e vogliamo un futuro di pace-.

Tornando a parlare di Sicilia, poi, il diplomatico israeliano immagina, in un futuro, i “ponti Mediterranei- che non siano materiali, di mattoni, cemento e cavi d’acciaio, ma dei ponti che colleghino lo stesso la Sicilia al resto del Mediterraneo.

“Sono arrivato al nuovo Aeroporto di Catania che è bellissimo, per la cui realizzazione mi complimento con tutti i Siciliani.

Ho visto nell’elenco dei voli – ha raccontato Cohen – degli aerei provenienti da Zurigo, Londra e altri collegamenti con le capitali centro/nord Europee. Questo va benissimo, ma non ho visto una rete simile con le realtà più importanti del Mediterraneo.

Quando ci saranno i voli diretti con Il Cairo, Atene, Barcelona, Tunisi, Algeri, Tel Aviv, Gerusalemme, Cipro, La Valletta, allora potremo dire che la Sicilia avrà un ruolo centrale di protagonista mediterranea perché sarà la conseguenza di una realtà economica, commerciale e politica di importanza fondamentale.-

Alla luce di quanto accaduto a Palazzo Zanca, viene naturale porsi un paio di domande.

– Perché quando ci dicono di non lamentarci ed essere ottimisti, intraprendenti e positivi, dimostriamoampio consenso con convinzione ma poi dal giorno dopo nella vita quotidiana ricominciamo a piangerci addosso per ogni piccolezza ?

– Perché siamo d’accordo a questo tipo d’impostazione mentale se sono “altri- , esterni a noi, a dirci queste cose ma poi ogni giorno consideriamo “poveri illusi- quei pochi nostri fratelli, cugini, amici, concittadini che professano ottimismo e positività?

La nostra mentalità è intrisa di scetticismo, forse come conseguenza degli avvenimenti storici accaduti negli ultimi secoli della nostra storia.

Ma bisogna avere la forza e il coraggio di cambiare mentalità: la grande speranza è quella di non dover attendere due millenni anche noi per emanciparci e ritrovare quel ruolo di leadership economica, commerciale e intellettuale che tanto c’è familiare per il vissuto di questo territorio nei tempi antichi.

“Non abbiate paura- è il messaggio che il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato in eredità dopo la sua morte; oggi, dopo pochi giorni dal terzo anniversario della sua scomparsa, è arrivato il momento di prenderlo sul serio in considerazione.

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